Non è il mio gruppo sanguineo ma il desiderio goduriosissimo di fare un giro in bici di sola discesa, sfruttando le opportunità offerte da una location davvero particolare, il monte Scalambra, dotato di una comoda strada asfaltata che conduce fino in vetta.
La traccia del percorso
Parcheggiando un’auto nella frazione di San Quirico, infatti, abbiamo caricato le bici sulla seconda auto per raggiungere il santuario della Madonna della Pace, situato sulla vetta del Monte Scalambra (1.420 mt slm), dove si trova un comodissimo ed ampio parcheggio.
Da qui, sulla destra del Santuario, è possibile imboccare direttamente il sentiero in discesa (Down-Hill Scalambra), realizzato e gestito dalla Proloco, con servizio di risalita meccanizzata ed altro, ma recentemente abbandonato al degrado.
Noi, però, invogliati dalla magnifica vista offerta dal piazzale di vetta, abbiamo preferito dirigerci sulla collina prospiciente, per godere di uno scorcio prospettico su alcuni dei giganti dell’Appennino Centrale, ed ecco, in fila, il Tarino , il Cotento, il Viglio e il Monna.
Da qui, abbiamo imboccato un sentiero laterale attraverso il bosco, saltando, di fatto, un primo breve tratto del percorso standard.
Dopo qualche centinaio di metri abbiamo intercettato la linea DH del monte Scalambra, ed ha inizio la giostra…
Il primo tratto, col favore di una buona pendenza, ci porta a sfrecciare su un letto di foglie in un magnifico bosco, dove, di tanto in tanto, appaiono le vestigia delle vecchie rampe ormai impraticabili.
Il tratto mediano diventa più tecnico, caratterizzato da una bellissima sequenza di tornanti incisi su roccia fissa.
intervallati da ripidi niente male…
Nel tratto finale si sfreccia sulle pendici del monte, luoghi desolati di struggente bellezza, in cui è possibile incontrare mandrie di magnifici cavalli al pascolo brado.
La tipologia dei sentieri porta ad una percorrenza veloce, però suggeriamo qualche sosta, per alzare lo sguardo all’orizzonte e scorgere paesaggi unici, come le cosiddette “mammelle d’Italia”, una delle straordinarie icone della Valle dell’Aniene.
Dall’altra parte, la vista verso il monte, con gli chalet in stile alpino costruiti abusivamente fin quasi sulla vetta, e attualmente perlopiù abbandonati, rappresentano la testimonianza del fallimento di una idea di sviluppo di quest’area come località montana in auge negli anni ’70 e ’80.
In sintesi
Si tratta di un percorso veloce, oltre 7 km di discesa e quasi 1.300 metri di dislivello negativo, con qualche passaggio tecnico su roccia fissa ma in gran parte scorrevole, una buona pendenza e scorci panoramici davvero notevoli.
Consigliamo di munirsi di una buona riserva idrica perché non ci sono fonti d’acqua potabile.
Documentazione video di alcuni tratti di discesa
Un doveroso ringraziamento a Gianluca Proscio, mia guida e compagno d’avventura.