La Valle del Lamone trae origine dall’omonimo fiume che le dà il nome e si trova nel cuore dell’appennino tosco-romagnolo, il suo territorio è reso estremamente suggestivo ed affascinante dalla roccia friabile dell’arenaria che lo caratterizza, con vegetazione rada e arbusti che si ergono dalla roccia. Il fiume, nelle cui acque si sono specchiati alcuni dei personaggi raccontati da Dante nella Divina Commedia e, forse, lo stesso Alighieri, nel suo vagare tra Toscana e Romagna, attraversa tutta una serie di piccoli e incantevoli borghi, dove il tempo scorre ancora lento e da dove si dirama un abbondante impianto di sentieri che consente di portarsi in breve sui percorsi panoramici dei sui versanti montuosi.
E proprio da Crespino del Lamone, piccolo paesino adagiato sulle rive del fiume omonimo e rinomato per le sue acque ancora incontaminate e pure tanto da meritarsi l’appellativo di ‘paese dell’acqua buona e delle fontane”, che parte il giro che vi proponiamo in questo report, che si sviluppa su un lunghissimo crinale caratterizzato da tantissimi passaggi tecnici su roccia arenaria, luogo ideale per gli amanti del tecnico spinto e dei passaggi vertical.
La traccia del giro
La salita principale del giro prevede un lungo trasferimento su asfalto fino al valico della Colla di Casaglia, tratto questo che dovrà essere percorso due volte, ivi giunti una sosta è d’obbligo per ammirare il magnifico panorama che si gode da quassù.
Continuando su asfalto e arrivati a Prato all’Albero lasciamo finalmente la civiltà e imbocchiamo una forestale che attraversa un bosco di faggi strepitoso e passando per il rifugio Capanna Sicuteri ci condurrà fino al crinale dell’Archetta da dove inizia la prima lunghissima discesa di giornata.
La cresta è estremamente panoramica tantè che si vedono addirittura le alpi imbiancate dalla prima neve, davanti a noi poi il crinale di Lozzole, molte volte percorso in bici essendo un must della vicina zona di Palazzuolo sul Senio.
L’Archetta
Nemmeno il tempo di scaldarci che subito veniamo messi a dura prova da una serie di passaggi verticali estremi con gradoni altissimi, è questo il sentiero 531 che segna l’inizio delle ostilità con uno dei crinali più belli della zona, l’Archetta, e che ci fa capire subito quale sarà il leitmotiv di giornata.
Tanto per non farci mancare nulla ci sono anche dei trampolini naturali che sembrano fatti apposta per saltare.
Il crinale è breve ma intenso poi si entra nel bosco ma le difficoltà non diminuiscono e l’asticella rimane sempre altissima.
Arriviamo così al bivacco dei Prati Piani, un capanno gestito dai cacciatori ma aperto a tutti e che può sempre tornare utile come rifugio di emergenza. E’ questo un bel crocevia di sentieri, noi proseguiamo sempre seguendo il crinale per il 531 in direzione Monte Colonna.
Per poi affrontare un piccolissimo tratto di deportage.
Ma è veramente poca cosa dopodichè si riprende da dove ci eravamo lasciati.
Il crinale è infinito e presenta alcune piccole risalite di cui una porta ad un affaccio molto panoramico con un bel salto nel vuoto sotto.
Ritornati indietro affrontiamo una bella rock session nel bosco fino alla strada bianca.
Dalla strada risaliamo su spingismo sul 531A fino al Monte Colonna raggiunto il quale dopo un altro brevissimo tratto di deportage inizia il tratto più bello di tutta la discesa, fino a Crespino il crinale sarà un’alternanza di gradoni e lunghi tratti su immensi roccioni tutti raccordati a dovere per scendere in sella senza problemi, goduria allo stato puro.
Terminata la discesa prima di riaffrontare nuovamente la salita di asfalto fino al Passo della Colla fatta all’inizio del giro è d’obbligo una piccola deviazione per andare ad ammirare la Cascata della Bedetta incastonata nell’omonimo fosso in un posto molto selvaggio e suggestivo. E’ caratterizzata da due salti e forma diverse pozze di cui quella più grande è la Pozza di Smeriglio dove in estate si può fare anche il bagno.
Risaliti al Passo della Colla questa volta deviamo quasi subito per il sentiero 505 e in spingismo raggiungiamo il Passo Scalelle fino a ricongiungergi con la precedente salita presso il Monte la Faggeta dove cominicia la seconda discesa di giornata ovvero il sentiero 547 ‘Valentino Callini’ che ci farà atterrare proprio sopra le auto a Crespino. La discesa è più scorrevole rispetto all’Archetta e presenta solo nell’ultima parte dei tratti molto impegnativi con gradoni, rocce e tornanti, per il resto scorre abbastanza fluida nel bosco con alcuni tratti ripidi in pineta.