Giro all mountain a tutto tondo, impreziosito dalla magnifiche discese di Vacca Morta e Costal Trail, sentieri magistralmente ideati e curati dai ragazzi di Attitude Team, con il valore aggiunto della magnifica cresta del San Rocco Cava-Rotondo, con panorami superbi su tutti i monti della zona, dal Terminillo, al Vettore, al Gran Sasso, per finire al Velino.
Giro molto suggestivo con la montagna agghindata a festa per questa bizzarra primavera.
Dopo la pausa invernale si torna in montagna vera, alla fatidica quota di 2000 mt, per un giro ambizioso, che ci porta a solcare le nevi in fusione. Salire a quelle quote implica sempre una grossa incognita sulla percorribilità dei sentieri ancora ingombri dalla neve. Ma il programma prevede un itinerario su due circuiti, uno a quota più bassa, percorrendo uno dei sentieri realizzati dai ragazzi della Attitudine Team, ed un percorso più wild, che si spinge all’esplorazione sulle vette più alte della zona.
Partiamo dal comune di Palombaia e un lungo trasferimento meccanizzato ci catapulta al Valico della Chiesola, a quota 1600, dove inizia il nostro tour…
Scesi dal transfer siamo già in montagna, e le vette più alte ancora imbiancate ci ricordano che la bella stagione quest’anno stenta ad arrivare.
Giusto il tempo di respirare un po’ d’aria fina, e con un breve trasferimento raggiungiamo il punto d’imbocco della prima discesa di giornata…
…e che discesa, una delle perle ideate e curate dai ragazzi di Attitude Team, ovvero ‘VACCA MORTA’, un trail molto accattivante che troviamo tirato a lucido come non mai. Nulla è stato lasciato al caso, si capisce subito che è opera di veri professionisti del trail building, un sentiero perfetto, più di così non si può pretendere.
Prima parte in ambiente fiabesco, tra magnifici paesaggi rocciosi cesellati dagli alberi in fiore…
<br>anche se il fondo umido ci da il suo ben da fare rendendo il tutto molto più complicato. Nicola invece, non curante di tutto ciò, cerca di trovare sempre ulteriori varianti delle sue per rendere le cose ancora più difficili, il trail scorre abbastanza veloce alternando ogni tanto bei passaggi su roccia.
ma non è il caso di abbandonarsi all’idillio, gli occhi bisogna tenerli bene aperti, ed in alcuni passaggi bisogna anche sfoderare buone doti di equilibrismo.
Entrati nel fosso tutto si complica, il fondo reso viscido dalle recenti piogge rende difficili anche quei passaggi che normalmente non darebbero da pensare, e solo i più virtuosi e coraggiosi riescono a chiuderli in sella.
La discesa termina poco sopra il casello autostradale di Tornimparte, ora ci attende una lunghissima salita fino alla vetta del Monte Cava a quota 2.000, ma le fatiche sono subito allietate dalla vista della verdissima valle del Puzzillo, è un vero piacere solcare questi bellissimi prati con la bici.
Superato il laghetto di Cerasolo lo spazio prospettico si allarga e lo scenario naturale diviene incredibilmente fantastico.
La salita diviene sempre più impegnativa, e dopo poco è necessario scendere di sella ed iniziare a spingere la bici… ma la cresta del San Rocco è un esplosione di colori indescrivibili, ed è veramente un piacere procedere a spinta.Si guadagna la cresta con l’ultima tratto ancora pedalato poi da 1650 in poi sarà solo spingismo
Chi cavalca una ebike e possiede buone doti tecniche, però, può arrivare sulla cima del San Rocco anche a pedali.
Dalla cima del San Rocco si scende al Malepasso e da qui comincia la parte più dura della salita, con la sequenza di creste Cava-Rotondo che sul versante settentrionale risultano ancora coperte di neve.
L’ambiente è maestoso, e vedere le bici danzare sui giganteschi blocchi di roccia fa una certa impressione.
Dopo più di 4 ore eccoci alla cima del monte Cava, primo duemila dell’anno conquistato…
ma le fatiche non sono ancora terminate, dobbiamo raggiungere monte Rotondo affrontando ancora un po’ di sali e scendi.
Dopo il monte Rotondo sarà discesa, ma si presenta subito molto impegnativa, con bei gradoni da copiare
a cui segue una picchiata fino al Rifugio Ferrarecce…
sebbene verrebbe voglia da fermarsi in contemplazione.
Con aria rapita attraversiamo bellissimi prati in fiore punteggiati dai laghetti formati dalle nevi in fusione…
poi comincia la picchiata per la Valle Ruella.
Molto belli i primi 200 mt di dislivello negativo, poi la discesa diventa deludente, sprecando dislivello su una carrareccia un po’ scassata che dopo poco si trasforma in una cementata carrabile.
Col morale un po’ provato giungiamo alla lingua d’asfalto per Passo La Forca, che percorriamo in salita per circa 30 minuti fino alle Sette Fonti.
Ora le fatiche sono davvero terminate e imboccata l’ultima discesa sistemata e tirata a lucido dai ragazzi di Attitude Team, sui nostri volti torna a splendere anche il sorriso. Siamo su Costal Trail, uno stupendo sentiero su fondo roccioso, con tornanti stretti e qualche bel gradone, veramente spettacolare.
Venti minuti di pura adrenalina che ha ridato valore aggiunto al giro, una fantastica planata fino a Piè la Costa, da dove, esausti ma soddisfatti, scendiamo a Palombaia per recuperare le auto parcheggiate la mattina.