Eravamo già stati ad Uscerno e la zona ci era piaciuta parecchio, ma la pecca di quel giro, se così si può dire, era stata la ripetizione della stessa salita, che rendeva il giro un pò noioso. Per ovviare a ciò stavolta abbiamo effettuato un giro all mountain che permette di salire per vie sempre diverse e tecniche, mettendo in conto una buona dose di spingismo con bici muscolare e riuscendo invece a pedalarne in buona parte con e-bike.
Va detto, però, che anche questo itinerario presenta una pecca: abbiamo previsto il recupero auto per includere la discesa da Osoli, che si è rivelata deludente, quindi si consiglia di partire direttamente da Uscerno e dopo un breve tratto di asfalto girare per Pedara e riprendere la traccia nella salita di Ficocchia.
In alternativa, consigliamo a chi volesse effettuare un giro totalmente pedalato e senza spingismo, di seguire quest’altra traccia percorsa in un’altra occasione da Enrico e Francesco con la guida di Vincenzo, un amico del posto. Questa traccia ad anello (senza recupero auto) permette di affrontare tutte le discese più belle, limitando al minimo la ripetizione delle salite e garantendo un’esperienza di riding altrettanto divertente.
Tornando al racconto della nostra esperienza, con auto saliamo a Osoli e con 4 pedalate raggiungiamo la cima del paesino da dove parte subito la omonima discesa. Purtroppo è una delusione totale, la discesa è davvero brutta e per di più è stata anche disboscata, discesa da dimenticare, unica nota positiva la Cascata di Arena che si può comunque ammirare anche con una piccola deviazione dalla strada principale.
Sbucati sulla provinciale piccolissimo trasferimento su asfalto e poi, al bivio verso Pedara, ecco la bellissima salita che sale a Ficocchia. Salita a 5 stellette con bei passaggi tecnici ma tutta pedalabile con buona gamba anche con muscolare, per una volta ci siamo divertiti più in salita che in discesa (risata)
La salita termina a Tufo, mai nome fu più appropriato, una bancata di arenaria con un belvedere magnifico con vista privilegiata sui Sibillini.
TRES DIAS
Inizia qua la prima discesa di giornata, la cresta iniziale è da cartolina tutta su roccia fissa e molto panoramica, sarebbe da rifare su è giù di continuo.
Il tratto di cresta è breve e entrati nel bosco ecco il ‘passaggione’ di tutta la discesa: un gradone su un roccione che incute molto timore ma con nervi saldi e determinazione si riesce a passare indenni, c’è comunque la chicken line a dx che è anche il sentiero principale.
Per il resto il sentiero scorre veloce con qualche bel ripido, nel complesso si tratta di un bella discesa enduro e il sentiero è ben curato e tenuto.
Terminata la discesa invece di prendere l’asfalto si risale per il fosso Rovinoso per quella che sarebbe una discesa verde, ovvero Castello Pizzorullo, la salita, a parte il primo pezzo lungofiume un pò infangato, si pedala abbastanza bene anche perchè il sentiero è bello largo e ben battuto, arrivati a Ficocchia diventa poi carrareccia fino a Lago da dove prendiamo un sentiero con bei saltoni artificiali segno che viene percorso quasi esclusivamente in discesa.
La salita termina nei pressi della provinciale e in parte su sentiero e in parte su carrareccia scendiamo a Cossinino da dove parte l’omonima discesa.
COSSININO
Discesa dove la roccia la fa da padrona e in più ci inventiamo anche delle belle varianti tossiche approfittando della materia prima che non manca, considerato che la discesa non è molto lunga questo ci consente di allungare il divertimento.
La discesa termina sulla provinciale e ripassati da Uscerno, dopo un piccolo trasferimento su asfalto, ci infiliamo nel fosso della Paora per quella che sarebbe una bella discesa, ovvero i boschi di Propezzano. La salita è tutta a spinta, gli ebikers riuscirebbero a pedalarne dei bei tratti se fosse pulita ma le condizioni di quasi totale abbandono rendono le cose più problematiche anche per loro.
Ci sono dei bei passaggi su roccioni e non resistiamo alla tentazione di percorrerli in discesa, se pulita sarebbe davvero una bella discesa da fare.
Sbucati a Propezzano terminano le fatiche di giornata, c’è solo un piccolo tratto di asfalto e poi ad una curva con un traliccio ecco le ultime discese di giornata.
VALENTINA DH E BANDIDOS
Le due discese sono concatenate tra loro e rappresentano il piatto forte di giornata. Si parte con un crinale tutto su roccia fissa con gradoni di tutte le taglie e il passaggione rappresentato da una passerella artificiale dove occorre determinazione e sangue freddo per buttarcisi sopra.
Seguono tutta una serie di ripidi su roccia con curve e gradoni che ci catapultano a Valentina paese oramai abbandonato, piccola risalita ed ecco Bandidos, il sentiero si tuffa nel Fosso del Vallone su scenografici roccioni di arenaria da driblare e copiare, finita la roccia ecco i ripidi e che ripidi, con terreno bagnato sarebbero quasi da suicidio ma in condizioni di umido come li abbiamo trovati noi ci consente ancora di scendere in bici per un finale più che scoppiettante.
Risalendo a Valentina stavolta per carrareccia ci sarebbe anche una ulteriore discesa, Valentina2, che termina proprio alle auto a Uscerno, ma ha cominciato a piovere e quindi decidiamo di terminare qua il giro e tornare a Uscerno con una breve discesa su asfalto.
VIDEO-SINTESI by Toni Partipilo
Galleria Fotografica
Bravi sento il bisogno di fare altre belle uscite con voi.
Tempo speso bene😎😎