Una gradita sorpresa ci ha riservato Uscerno, piccola frazione del Comune di Montegallo, dove siamo andati a scoprire i trail della gara di enduro “Gerosa Bike” che si era svolta a fine settembre, in quanto siamo rimasti davvero entusiasti dei tracciati che, svolgendosi tutti completamente su terreni naturali, hanno conservato lo stile old style che piace a noi, con passaggi tecnici, ripidi, tornanti, rocce impreziositi poi da numerose ns. varianti che hanno alzato di molto l’asticella delle diffcioltà dei trails già di per se non banali. Unica nota riguarda le salite che non perdonano nulla con la bici muscolare mentre con l’ebike diventa invece il giro perfetto tenuto conto anche della variante sulla prima salita con gradoni e ripidi, perfetti per divertirsi con questo tipo di bike.
Partiti da Uscerno dopo un brevissimo trasferimento su asfalto svoltiamo a sinistra e cominciano subito le difficoltà sulla impegnativa salita per Furcola-Ficocchia
I gradoni e il fondo smosso sono a farla da padrone, con l’ebike il divertimento è massimo, con la muscolare c’è da fare dei piccoli tratti a spinta anche perchè il fondo è molto umido
il tratto duro è breve per fortuna poi il fondo si compatta e le pendenze si affievoliscono riuscendo così a salire agevolmente
la sterrata termina al borgo fantasma di Fiococchia, oggi completamente abbandonato, con edifici in pietra locale, affacciato sulla stupenda vallata del Fluvione. Una volta era una Villa con una notevole importanza economica dovuta alla posizione strategica, che lo rendeva il crocevia più importante della zona. Per Ficocchia, infatti, passava la strada più breve per recarsi ad Ascoli tanto che prima dell’Unità d’Italia, e del consequente cambiamento dell’assetto viario (che ha decretato la morte di questo centro), esisteva un famoso negozio di ferramenta e stoffe gestito dall’antica famiglia dei Leopardi.
Lasciata la sterrata si prende a sinistra un single track che ci proietta in una meravigliosa bancata di arenaria con vista panoramica su gran parte dei Sibillini
Comincia da qui la prima entusiasmante discesa “Ficocchia” : prima parte tutta su roccia fissa, non per niente questo tratto passa in una zona chiamata Tufo
con divertenti gradoni da copiare, di cui uno molto impegnativo
poi il sentiero diventa più docile e serpeggia nel bosco fino a risbucare all’asfalto della provinciale per Roccafluvione.
Ripreso l’asfalto ritorniamo a Uscerno e sempre su asfalto risaliamo fino ad intercettare il bivio a destra per la sterrata che si inerpica, nel vero senso della parola, tra i due magnifici fossi di Ursci e del Vallone e porta al borgo di Valentina
Possiamo finalmente rifiatare con un lungo tratto in falsopiano che passando per Polverina ci porta alla frazione di Pian d’Abete da dove si gode un panorama bellissimo sui Sibillini appena imbiancati dalla prima neve autunnale
le fatiche almeno per ora sono terminate perchè per arrivare al paese terremotato di Cossinino è tutta strada a favore
e siamo così alla seconda discesa “Cossinino” anche questa bella discesa che scende nella valle del Fosso Servilia.
Prima parte tutta su roccia fissa dove volendo ci si può sbizzarrire a inventare nuove varianti
poi entrati nel bosco un divertente budello di roccia e sassi e tornanti mette a dura prova le nostre abilità ciclistiche, Nicola non contento prova addirittura dei passaggi assurdi
anche questa discesa termina al solito asfalto della provinciale un pò più vicino a Uscerno rispetto a Ficocchia, ennesima risalita a Valentina già percorsa prima ma stavolta in cima svoltiamo a destra e passato un arco ci troviamo di fronte subito alla terza discesa “Tres Dias” : caratterizzata da un tratto iniziale flow a cui segue un passaggio su imponenti roccioni, Nicola invece opta per il super extreme ma siamo veramente al limite del fattibile
abbandonate le rocce con grande sopresa troviamo dei salti artificiali, alcuni dei quali con gap, e diversi ripidi a completare il repertorio degli scapicolli
la discesa termina proprio all’imbocco della solita risalita ma stavolta, invece di andare a dx per Valentina tiriamo dritto per Casetta e dopo un primo tratto umano entriamo nel girone dantesco della castagneta di Propezzano, un tratto micidiale con pendenze quasi sempre sopra il 20% e per di più su fondo umido e poco scorrevole.
E’ la salita più dura di tutto il giro fatta poi alla fine quando le nostre gambe hanno accumulato già più di 1.200 mt di dislivello, tratto durissimo davvero e per giunta anche il più lungo perchè ci fa arrivare nel punto più alto del tour.
La ricompensa alle nostre fatiche però non tarda ad arrivare quando ci si pone davanti l’ultima discesa “Bandidos” qua siamo davvero ad alti livelli per chi predilige le discese su roccioni e arenaria
è una danza continua da una bancata di arenaria all’altra, c’è davvero da divertirsi
questa prima parte di discesa termina a Valentina volendo, con tanto pelo sullo stomaco, si può tentare di arrivarci anche da qua
dopo un breve rilancio gran finale con la discesa a Uscerno, un pò wild rispetto alle altre, ma scorrevole e tornantosa, quello che ci vuole come finalino del giro e che ci fa planare direttamente alle auto più che soddisfatti.