I Monti della Laga sono senza dubbio uno dei posti più belli e selvaggi di tutto l’Appennino, conquistare una vetta in queste zone è già di per se una bella sfida e richiede una preparazione fisica non indifferente. Attraversare tutta la catena montuosa passando per tutte le vette è una vera e propria impresa che richiede una preparazione soprattutto mentale. Il grande sforzo a cui si è sottoposti costantemente durante il giro, l’assenza totale di acqua lungo tutto il percorso e la salita praticamente tutta con bici sulle spalle potrebbe rivelarsi fatale e portare ad una comprensibile resa in corso d’opera. Tutta la fatica verrà ampiamente ripagata da panorami mozzafiato, discese magnifiche e una soddisfazione immensa per chi riuscirà a portare a termine un giro simile.
La Laga in tutto il suo splendore
Ci portiamo sul Lago di Campotosto già dalla sera prima dopo aver lasciato il secondo veicolo ad Acquasanta Terme perché il giro è con recupero. La mattina ci svegliamo prestissimo, quando è ancora buio e ci prepariamo per partire.
Colazione dei campioni
Alle ore 5.31 siamo pronti per iniziare a pedalare, piccola sosta assolutamente d’obbligo per caricare l’acqua e si parte. Per quanto mi riguarda decido di caricare 4 litri e mezzo, il giro è lunghissimo e tutto in cresta, quindi sotto il sole e bisogna fare veramente una bella scorta perché durante tutto il giro non si incontrano fontane.
Pronti a partire
Finalmente alle 6 precise le nostre ruote grasse abbandonano l’asfalto e iniziamo l’ascesa verso il Coppo salendo per il Sentiero Italia riuscendo a pedalare i primi 250m circa di dislivello. Da qui in poi per oltre 2100m di ascesa non si pedalerà più. Ore 6.34 siamo al Coppo a circa 1600m di quota.
Il Coppo 1606m
Da qui puntiamo dritti in portage su falasca verso il primo 2000 della giornata ovvero Colle Del Vento dove arriviamo alle 7.34 dopo un bel tratto serrato di portage.
Colle Del Vento 2010m
Si riescono già a vedere gran parte delle cime che ci aspettano e senza perdere troppo tempo continuiamo la nostra ascesa verso Monte Di Mezzo. Ora di arrivo 7.51.
Monte Di Mezzo 2155m
Inizia il primo tratto di discesa inizialmente in freeride e poi seguendo il Cai viriamo verso sinistra per oltrepassare un tratto molto pericoloso ed esposto dove bisogna fare veramente molta attenzione.
L’ultimo pezzo del tratto esposto
Superato questo pezzo si continua a scendere fino a quota 1976, ovvero sorgente Pane e Cacio.
Pane e Cacio 1976m
Puntiamo dritti la prossima vetta affrontando una delle risalite più lunghe di giornata e dopo un bel po’ di portage, precisamente alle ore 9.36 arriviamo finalmente su Cima Della Laghetta. Bellissima la sua cresta in discesa che ci porterà ai piedi del Gorzano.
Cima Della Laghetta 2372m
Circa 150m di duro portage e alle 10.15 siamo sul tetto del Lazio, ovvero il Monte Gorzano che con i suoi 2458m di quota è la vetta più alta di giornata. Il Gorzano è un bel crocevia per il nostro giro, siamo in perfetto orario sulla tabella di marcia.
Monte Gorzano 2458m
Per continuare la nostra traversata occorre scendere per circa un centinaio di metri dalla mitica cresta ovest per poi proseguire a mezza costa verso verso Monte Spaccato dove arriviamo alle 11.09.
Monte Spaccato 2283m
Proseguiamo ancora in ascesa su falasca in direzione Monte Pelone Meridionale arrivando a solcare la vetta alle ore 11.46.
Monte Pelone Meridionale 2259m
Il prossimo obiettivo è Pizzo Di Moscio. Qui il gioco si fa veramente duro, le forze iniziano a calare, siamo ormai ad oltre 6 ore di giro e la vetta vista da sotto fa quasi impressione. Gli ultimi 100m di ascesa sono tra i più duri di giornata e ci mettono veramente alla prova. Finalmente alle ore 12.27 siamo a quota 2411, ovvero su Pizzo Di Moscio.
Pizzo Di Moscio 2411m
Qualche minuto di sosta per racimolare un po’ di energie e ci lanciamo giù per la bellissima cresta di Pizzo Di Moscio in direzione Cima Lepri, dove giungiamo alle ore 13.37 dopo l’ennesima risalita in portage.
Cima Lepri 2445m
Ormai manca poco ma c’è ancora l’ultima grande fatica di giornata da affrontare, l’ultima risalita che aimè è anche la più dura che arriva dopo oltre 9 ore di giro.
Pizzo Di Sevo visto da qui fa quasi impressione
Si tratta di Pizzo Di Sevo, 300m di portage duro, a tratti durissimo che ci separano dall’ultima vetta. Da lì in poi sarà quasi tutta discesa. Alle ore 15.00 arriviamo in cima e per noi è un vero e proprio trionfo. Adesso racimoliamo le ultime forze rimaste perché ci aspetta una discesa di oltre 20km e 2000m di dislivello negativo.
Pizzo Di Sevo 2419m
Alle ore 15.42 siamo al termine di Macera della Morte, ovvero dove 3 regioni confinano nello stesso punto, Marche, Lazio e Abruzzo.
Termine di Macera Della Morte
Procediamo belli spediti in discesa attraversando la bellissima Cresta di San Paolo in direzione Acquasanta Terme.
Uno dei passaggi più suggestivi della Cresta di San Paolo
Arrivati all’imbocco del Sentiero del Tasso le nostre menti sono focalizzate solo sulla birra ghiacciata che ci aspetta a Nené.
Imbocco del Sentiero Del Tasso
Dopo oltre 11 ore, 45km, 2400m di dislivello positivo e 3400m di dislivello negativo finalmente arriviamo ad Acquasanta Terme, dopo uno dei giri più duri e spettacolari che abbia mai fatto. Un ringraziamento speciale va sicuramente a Bart, l’ideatore del giro e Marco che mi hanno accompagnato in questa splendida avventura.
La traccia del percorso
Album fotografico
