Un itinerario per assaporare l’ebbrézza della discesa anche nell’alto Salento, scorrazzando sui primi contrafforti collinari di Ostuni, in uno straordinario paesaggio vista mare, tra roccia, terra rossa ed ulivi millenari.
Mi capita ogni tanto di tornare in patria natia per trascorrere le feste in compagnia dei genitori, e far visita al mio amico Piero Rutiglio è diventata ormai abitudine consolidata, anche per smaltire in piacevole compagnia un po’ delle calorie in eccesso che si fa presto ad accumulare quando la mamma si mette ai fornelli.
Quest’anno poi si sono aggiunti due nuovi agguerritissimi amici, Francesco ed Antonio, e percorrere insieme a loro i sentieri che curano con dedizione è stato ancora più divertente.
Appuntamento come di consueto presso il parcheggio della biblioteca comunale, dove inizia il trasferimento su strada verso la zona Santuari. Siamo già in quota e la salita dura pochissimo, in pochi minuti guadagniamo quei cento metri di dislivello per raggiungere l’imbocco del primo trail.
Con un tuffo nella macchia mediterranea Piero dà inizio alle danze… scendiamo verso San Biagio su un sentiero che mostra subito i denti. Bei ripidi su roccioni affioranti, curve strette alternate a tratti veloci, una delizia, peccato che dura poco ! Viaggiando a ritmo serrato cento metri di dislivello si bruciano in pochi minuti, ma la giostra non è certo finita…
Una breve salita su sterrato, a tratti anche abbastanza tecnica, e siamo all’imbocco di un nuovo trail, nome in codice intestino.
Un altro trail breve ma molto molto divertente, poi un nuovo strappetto, ed inizia la straordinaria corsa su un single-track che taglia la pianura degradante verso il mare, tra macchia mediterranea e piante d’ulivo millenarie. La pendenza è contenuta ma il trail è abbastanza lungo e lasciando andare la bici si raggiunge la velocità sufficiente a fare il pelo alle creste di roccia che spuntano dalla terra rosso ruggine.
Approdiamo infine a Montalbano, per un caffé ed una fetta di torta, poi si ritorna in collina per un ripasso del trail intestino. Sono nuovo del posto e percorrendo la stessa traccia la linea si affina e la soddisfazione aumenta.
Finito il percorso più tecnico, iniziamo il rientro su una carrareccia delimitata da muretti a secco, procedendo in lieve salita attraverso una campagna popolata da ulivi e trulli.
Giunti in paese la smania non è ancora sopita. Piero si arrampica ovunque… Decidiamo di concludere in bellezza con una visita sui generis al centro storico di Ostuni.
Saliamo fin sulla sommità della città vecchia storditi dall’odore di polpette al sugo, poi ci tuffiamo nel dedalo delle ripide viuzze gradonate. Divertimento alle stelle !
La città vecchia è un organismo vivente cristallizzato. Ogni casa è diversa dall’altra, le rampe di accesso alle abitazioni, la forma dei gradini a terra, ogni elemento costruttivo è una storia a sé. I vicoli si allargano e si stringono al punto che il manubrio ci passa appena, poi curvano bruscamente, tanto che trovare la linea non è affatto banale. Peraltro la prudenza è d’obbligo, sebbene all’ora di pranzo ci sia poca gente in strada, il rischio di investire un passante è troppo alto per lasciarsi completamente andare.
Una giornata speciale, bellissimi trail e compagnia senza pari, ma la prossima volta, me lo avete promesso, la discesa inizia dall’ultimo sperone di roccia in cima alla collina.