Grazie agli impianti di risalita della Seggiovia di Scanno che con soli 8 euro al giorno permette di risalire tutte le volte che si vuole con bici al seguito da Scanno a Colle Rotondo, abbiamo effettuato un’ampia perlustrazione della zona, accumulando tantissimo dislivello in discesa (oltre 2.500 mt). Abbiamo effettuato due delle tre discese regine della zona (Terratta e Carapale, più una terza innominata) cosa impossibile da fare pedalando normalmente, in quanto sarebbero stato necessarie ben tre uscite in tre giornate diversi.
La prima discesa (La Terratta)
Le altre due discese (Carapale e senza nome)
Il lago di Scanno si trova in Abruzzo tra i Monti Marsicani, nell’alta valle del fiume Sagittario e si è generato da un’antica frana staccatasi dal soprastante monte Genzana che ha sbarrato il corso del fiume Tasso. Situato a un’altitudine di 922 metri s.l.m. è il lago naturale più grande della regione e da alcune visuali si presenta a forma di cuore, come da Frattura Nuova, dove si arriva tramite un sentiero chiamato proprio “sentiero del cuore”.
Ed è proprio da qui che comincia la nostra avventura, letteralmente levitando ai 1615 mt di Colle Rotondo grazie alla seggiovia. Una volta scesi non possiamo che rimanere estasiati da una simile visuale che ci farà presagire la giornatona che ci aspetta.
Con una comodissima carrareccia in leggera discesa raggiungiamo lo Stazzo del Carapale da dove cominciano le fatiche, con 450 mt di dislivello da fare spingendo la bici per raggiungere la cresta e la suggestiva zona delle Ciminiere.
Questo per noi comuni mortali, mentre per i nostri amici “elettrici” di MTB All Mountain, che oggi si sono aggregati a noi, comincia una bella sfida per riuscire a percorrerla in sella.
La parte più dura della salita è quella iniziale nel bosco…
poi quando questo si dirada comincia lo spettacolo…
e le pendenze si affievoliscono tanto che si riesce anche a pedalare…
per poco però ahahah
Ma la ricompensa dalle nostre fatiche stavolta è grande, quando arriviamo al valico delle Ciminiere
grandi blocchi di roccia calcarea che sembrano dei denti rivolti verso il cielo
da dove si gode di una magnifica visuale sul sottostante vallone del Carapale
una sosta con foto è d’obbligo !
prima di riprendere il cammino sulla bellissima e panoramicissima cresta della Serra della Terratta finalmente pedalabile
che presenta diversi tratti vallonati.
La cresta è comunque stupenda con una visuale a 360 gradi, sotto di noi il Lago di Scanno e il Monte Genzana…
e finalmente la meta, Monte Terratta che con i suoi 2208 mt è la vetta più alta di questa catena montuosa.
Il gruppone sul Terratta
Abbiamo accumulato solo 650 mt di dislivello per arrivare a oltre 2200 di quota ed è arrivato il momento di scendere nel Vallone della Terratta considerata la regina delle discese di questa zona, con una prima parte aerea e ripida
e poi entrati nel bosco la discesa diventa molto flow, con infiniti tornanti, tanto che arrivati a metà discesa i “grezzi” cominciano a innervosirsi e allora bisogna trovargli subito la medicina per calmarli ahahah
Ma non lasciatevi ingannare la discesa è molto bella e non è tutto questo flow, soprattutto nella parte finale con rocce e tratti smossi.
Sbucati al lago
la maggior parte del gruppo decide che per oggi può bastare così, e si abbandonano al raptus “tagliatellibus” ahahah, mentre noi stakanovisti della bike decidiamo di sfruttare al massimo gli impianti, tornando al punto d’imbarco con una rilassante pedalata dal lago a Scanno.
Tornati in quota a Colle Rotondo, stavolta con dislivello positivo nullo, dallo stazzo del Carapale subito discesa nell’omonima valle. Discesa meno lunga della Terratta, anche perché presa dallo stazzo, ma molto divertente, con una prima parte spettacolare su roccia fissa.
La nostra tenacia è stata premiata, il divertimento su questa discesa è ai massimi livelli e arriviamo in fondo col sorriso stampato sulla faccia. Gli impianti chiudono alle 17.00 e c’è ancora tempo per una ulteriore risalita, oramai ci abbiamo preso gusto, come si suol dire l’appetito vien mangiando ahahah. Ritornati su per rifare nuovamente il Carapale seguiamo invece i consigli dell’addetto alla seggiovia nonché biker che ci indica un’altra discesa.
La discesa si rivela la più scorrevole di tutte e senza nessuna difficoltà tecnica ma come terza discesa può andare bene, oggi la voglia di scendere ce la siamo cavata alla grande.
Video della discesa da Cima della Terratta
In definitiva un giro completo in tutto e per tutto, in quanto permette sia di godere di panorami bellissimi su questa parte del Parco Nazionale d’Abruzzo Lsazio e Molise, sia di sfantazzarsi a dovere in discesa, sfruttando i comodissimi impianti di risalita che, eliminando gran parte della salita, permettono di effettuare in un sol giorno un itinerario che se fatto tutto a pedali richiederebbe tre giorni di fatica.