giovedì, Novembre 21, 2024

Così, a giudicare dal titolo, potrebbe sembrare un porno girato sulle splendide alture dell’omonimo monte, ma in realtà l’hard va inteso sotto l’aspetto puramente tecnico della mtb, in quanto il giro è provante e impegnativo non solo in discesa, cosa del tutto normale, ma anche in salita.

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E che sia un giro fuori dagli schemi lo dimostra anche il lunghissimo tratto di spingismo che troviamo dopo la salita tecnica, della serie, la rovina dei rovinati ahahah, ma qualcosa di buono ci deve pur essere di fronte a tutto questo, sennò sarebbe masochismo puro, e infatti il sentiero fatto in salita dopo Campo d’Arme che passa sotto i contrafforti rocciosi di Massa Nera e Poggio Castellare è di una bellezza disarmante, da lasciare a bocca aperta anche un pesce ahahh, uno dei più bei sentieri mai fatti in salita, tecnico, paesaggistico, panoramico, non gli manca proprio niente.

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Se poi ci aggiungete la discesa sul sentiero 14, detta anche Massa Nera che, come l’ha giustamente affermato Nasy: “dopo questa c’è solo il circo” ahahah, capite bene di che razza di giro si tratti stavolta.

Ma riavvolgiamo un attimo il nastro e partiamo dall’inizio. Partenza da Reggello piccolo paesino posto a 400 mt di altezza e tradizionale punto di partenza per tutte le nostre uscite sul Pratomagno lato fiorentino poi vi dirò il perché.
Pochi metri di asfalto e subito su per il sentiero 14 da rampichino, qui non si fanno sconti, qualsiasi sentiero si prenda le pendenze risultano subito notevoli e Andrea deve fare già gli straordinari per salire in sella

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e arrivare a Campo d’Arme…

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da qui comincia la salita tecnica che poi, ma solo per questa piccola parte, rifaremo anche in discesa, e se si fa in discesa vuol dire che in salita c’è da darsi da fare parecchio per non mettere il piede a terra.

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Nicola, amante del tecnico oggi è al settimo cielo, per lui un giro così è meglio di essere invitato a nozze

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ma le sorprese oggi sono dietro l’angolo, quando svoltiamo secchi a dx e lasciamo il 14 per immetterci sul sentiero R0,
qui inizia veramente lo spettacolo.

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Un sentiero disegnato sulla roccia con passaggi molto tecnici ma fattibili

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ehm o quasi… ahahahah

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che passa sotto i contrafforti rocciosi di Massa Nera

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sospeso in mezzo al nulla, in un ambiente sublime

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e per di più si pedala quasi tutto eccetto piccoli tratti

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ma quando arrivi su posti del genere il pedalare o meno passa sicuramente in secondo piano.

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Il sentiero è comunque impegnativo, in quanto anche i tratti che sembrano filanti sono in single track col baratro a lato, quindi bisogna fare sempre molta attenzione.

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Con il sorriso a 64 denti e soddisfatti più che mai raggiungiamo l’intersezione con il sentiero 14A; qui le cose cambiano bruscamente in quanto si entra nel bosco e d’ora in avanti si spinge e basta, ci aspettano 200 mt di dislivello davvero duri fino a Massa Nera.

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Arrivati a destinazione però possiamo un po’ rifiatare su uno stradone vallonato che ci condurrà a Cascina Vecchia da dove dobbiamo affrontare l’ultima fatica su una carrareccia con tratti molto ripidi fino ad intercettare nuovamente il sentiero 14 da dove comincia la discesa.

Senza mezzi termini vi dico subito che è un sentiero tecnicissimo con gradoni molto impegnativi nella parte alta e tratti ripidissimi su fondo molto smosso nel finale, se non vi piace il genere lasciate stare ma se amate l’hard trail allora andate a mettervi alla prova su questi passaggi, qui l’asticella si alza di brutto

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su un sentiero scolpito nell’arenaria

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dove chi si vuole salvare deve prendere la sua croce e seguire Nicola

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anche se qui però aveva smarrito la retta via, ahahahah

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Terminata la roccia ecco il ripido su smosso e qui le braccia, dopo tutto quello che hanno passato, vengono messe a dura prova…

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Ultime fatiche…

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e siamo di nuovo a Campo D’Arme, dove termina la parte hard, ma non la discesa, anche se ora ci aspettano 300 mt di dislivello molto flow sul sentiero detto “Babbo Bike” ma che ci stanno proprio bene dopo tanto tecnicume, tanto che possiamo considerarla la vera ciliegina sulla torta.

Alla fine nemmeno un millino di dislivello ma non lasciatevi ingannare, il giro, per gli amanti del genere, è appagante in tutto e per tutto e vi rimarrà impresso nella mente per lungo tempo.  Ah, dimenticavo: i giri partono da Reggello perché alla fine vi aspetta il profiterol più buono del mondo e se ve lo dico io che di dolci non vado matto, vuol dire che merita davvero, provare per credere.

Gallery fotografica HD

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