Ogni tanto ci vuole, un bel giro vicino casa in compagnia di vecchi amici, alla fine si scopre sempre qualcosa di nuovo, anche su quei trail percorsi tante volte. Ma a sorprendere non sono solo i posti, anche le persone. Dall’alto della sua venerabile età Giangi ci guarda con comprensione paterna, c’è chi scatta, chi impenna, lui è sempre li, lento ma inesorabile a confrontarsi con la dura salita che da Stazzano conduce a Monteflavio, poi ancora oltre, fino a Serre Ricci, ai piedi del monte Pellecchia.
Che dire poi di Tabbacchino, una pietra miliare dell’escursionismo, vecchio compagno ai tempi delle mie prime pedalate, quante forature ha riparato rimettendomi in pista… “devi passa’ ‘a mano pe’ leva’ li spini, senno’ se ribuca”. Anche lui si difende benissimo, solido come una roccia, nero di sole, pedalata potente, va ancora su che faccio fatica a stargli appresso.
Non solo vecchi amici, sono ospite in una uscita organizzata dal gruppo Pedalando, quindici simpaticissimi e valenti biker mai conosciuti prima, ma tra noi ci si intende subito, la comune passione per la bici e per l’esplorazione della natura basta e avanza.
Cielo terso, dalle Serre la vista è magnifica, la cima innevata del Terminillo verso nord e qualche sprazzo di neve si scorge anche sul vicino Pellecchia, niente invece sul monte Gennaro. La piana del Tevere con Monteflavio in primo piano e il Soratte sullo sfondo, che bella giornata.
Una chiacchiera, si mangia qualcosa, poi comincia la discesa su un sentiero tagliato in mezzacosta sul monte Mozzone. Bello davvero, soprattutto il primo tratto in discesa, poi si procede su saliscendi e si fatica di più, ma la bellezza del paesaggio ripaga il sacrificio.
Si sbuca di nuovo al fontanile di fronte lo stadio di Monteflavio, poi si scende un pochetto e imbocchiamo la carrareccia per Moricone. Un po’ di salita, poi una lunga discesa, prima su uno stradone dissestato, poi su un trail molto guidato fino quasi in paese. Siamo al giro di boa, si torna indietro su una carrareccia in leggera salita tagliata nel fianco del monte Matano, fino ad intercettare lo stradone in discesa che porta a Stazzano.
Un’altra bella giornata tra vecchi e nuovi amici, colori, odori e tante emozioni su questi monti che non smettono mai di incantare per la loro quieta bellezza.