Vale sempre la pena ripercorrere vecchi giri, per verificare se siano ancora fattibili in ogni tratto. Oggi ho voluto ripercorrere l’itinerario che da Monterotondo conduce all’esplorazione dell”Oasi Nazzano-Farfa, una tipologia di giro che ho un po’ messo da parte, preferendo itinerari più brevi e con maggiore dislivello, ma che offre la possibilità di un buon allenamento in velocità, attraversando un’area fluviale protetta non priva di fascino.
L’itinerario è ben collaudato, un lungo trasferimento su asfalto per raggiungere l’area della riserva naturalistica, poi si procede costeggiando il fiume su single track che avanza nella vegetazione lussureggiante fino al ponte sul fiume, attraversando il quale si passa sull’altra sponda, per chiudere il giro con un’altro tuffo nella vegetazione ripariale, un lungo tratto di campagna, ed un bel pezzo di asfalto in falsopiano da tirare a cannone.
Il giro resta sempre bello e godibile, nessun passaggio tecnico impegnativo, niente salite impossibili, solo una lunghissima corsa (65 Km) con 20 chilometri di trail nell’Oasi Naturalistica di Nazzano-Farfa.
I sentieri risultano tutti puliti e ben mantenuti, salvo che per un piccolo tratto, un passaggio molto bello per la verità, che risulta ormai abbandonato e completamente invaso dai rovi. Si tratta del raccordo tra le opere di presa della centrale Enel e la casetta di osservazione, un’area complicata, in cui i rovi la fanno da padrone ed alcuni tratti di sentiero erano a rischio di crollo per l’azione erosiva del fiume. Quel tratto è ormai chiuso e per raggiungere il punto di osservazione, all’altezza della chiatta occorre girare a sinistra verso la Fattoria Didattica, per poi tornare indietro e riprendere il cammino verso la campagna.
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