Nonostante il meteo poco invitante, abbiamo deciso comunque di scorrazzare tra la Valle del Vasto e il fiume Raiale, vivendo un’esperienza davvero piacevole. L’itinerario è alla portata di tutti: la salita è quasi interamente pedalabile, tranne un brevissimo tratto più ripido e sassoso, mentre le due discese scorrono veloci e senza difficoltà tecniche particolari. Si tratta di uno dei percorsi montani più semplici che abbia mai affrontato, perfetto per chi cerca un giro spensierato immerso in uno splendido contesto naturale, libero da ogni preoccupazione.
Poiché nel gruppo era presente anche un ciclista con bici muscolare, abbiamo deciso di proporre la traccia in due versioni: una più completa, particolarmente adatta alle e-bike…
… ed un’altra con una salita leggermente ridotta (circa 100 m +) e più facilmente pedalabile, perfetta per chi desidera affrontare il percorso con una bici muscolare.
La salita
La giornata inizia al parcheggio del Ristorante “La Sbarra”, dove il fresco del mattino accompagna i primi colpi di pedale. Seguendo una comoda carrareccia giungiamo al piccolo santuario rurale di Madonna Fore, la madonna “fuori” dal paese, o l madonna della “foresta”, l’origine del nome non è ben chiara…

… ma di certo l’ambientazione è davvero suggestiva, ed è proprio da qui che inizia l’avventura.

Appena dietro la chiesa, quattro o cinque gradoni imponenti segnano il passaggio a un nuovo livello di sfida: un single track in salita con passaggi tecnici su roccia, davvero appagante. In e-bike si pedala completamente in sella, arrivando fino al borgo di Collebrincioni senza dover mai mettere piede a terra.

Appena fuori dal paese ci concediamo una breve sosta alla Fonte Vecchia, un antico abbeveratoio che custodisce ancora oggi la memoria dei pastori, è il luogo ideale per riprendere fiato prima di affrontare il tratto più impegnativo della salita.

Da qui la pista sterrata diventa progressivamente più ripida e sassosa. Per un breve tratto è necessario scendere di sella anche con l’e-bike, poiché il fondo diventa talmente sconnesso da richiedere un pizzico di umiltà. Fortunatamente, si tratta solo di un piccolo tributo alla montagna: poco dopo si torna a pedalare in sella fino sulla Croce di Collebrincioni, splendido punto panoramico che segna la quota più alta di questa prima parte dell’itinerario.

Collebrincioni
Dalla Croce ci lanciamo in freeride in una rapida discesa verso valle: pochi minuti di divertimento che scorrono quasi in un lampo.

È il momento di riprendere quota, e proprio qui la salita si biforca: chi pedala con una bici muscolare può seguire una comoda carrareccia dalle pendenze mai proibitive, mentre l’itinerario per e-bike prosegue su un divertente single track con diversi passaggi tecnici in salita. Questo tratto interseca il celebre sentiero Yellowstone, realizzato dall’associazione ADUC di Arischia in collaborazione con il Vallone delle Cese Bike Park. Il percorso si sviluppa lungo la suggestiva valle del Ferone ed è facilmente riconoscibile grazie ai caratteristici bolli gialli sulle rocce più grandi.

Un imponente Tholos, struttura in pietre a secco costruita per offrire rifugio ai pastori e ai viandanti, segna con solennità l’inizio della discesa.

Facciamo una breve pausa per sgranocchiare qualcosa, indossiamo le protezioni e ci lanciamo verso valle, con il sorriso e la leggerezza di chi è pronto a godersi tutta la bellezza e l’euforia della discesa.

La discesa nella Valle del Vasto
Il sentiero parte subito deciso con un tratto leggermente esposto e dal fondo piuttosto smosso, che richiede attenzione e abilità nello slalom tra gli arbusti che invadono in parte la traccia.

Subito dopo, il single track diventa più ripido e veloce, trasformando la discesa in una splendida planata verso valle. Il fondo richiede attenzione nel modulare con cura i freni, ma la sensazione è quella di scivolare leggeri verso il fondovalle, accompagnati da panorami straordinari e dall’eterno abbraccio della montagna che ci osserva silenziosa.

Serpeggiando attorno al Raiale
Giunti al fiume Raiale, il percorso si fa particolarmente suggestivo, trasformandosi in un divertente sentiero che serpeggia nel cuore del bosco.

Pedalando immersi tra gli alberi, attraversiamo più volte il letto del torrente, zigzagando agilmente da una sponda all’altra. L’acqua, insolitamente bassa per il periodo, rende ogni guado semplice e piacevole, aggiungendo un pizzico d’avventura al nostro viaggio nel cuore della natura.

Il passaggio dalla Masseria Cappelli è perfetto per una pausa: questo antico casolare di campagna, restaurato con cura, un tempo rifugio di pastori e contadini, oggi accoglie volentieri anche ciclisti bisognosi di recuperare fiato ed energie!

Proseguiamo la nostra corsa su un sentiero scorrevole e divertente, sfiorando gli incantevoli borghi di Assergi e Camarda, e regalandoci qualche breve pausa panoramica per gustare l’aria frizzante d’altura.

La Discesa Finale
Un breve tratto d’asfalto ci porta fino a Paganica, dove risaliamo attraverso i caratteristici vicoli stretti del paese, riconquistando quota, sempre su asfalto, fino a Collebrincioni. Da qui parte la discesa finale: lo stesso sentiero percorso in salita, che ora affrontiamo in senso inverso, trasformandolo in un’autentica scarica di adrenalina da vivere a tutta velocità. Mollare i freni diventa la parola d’ordine, mentre il fondo veloce e sassoso invita a lasciarsi andare, tra passaggi entusiasmanti e scorci che sfrecciano via in un lampo. Gli ultimi gradoni della chiesa segnano il ritorno alla civiltà e la fine dell’avventura off-road, lasciandoci con il cuore ancora in corsa e gli occhi che brillano di soddisfazione.
Un percorso perfetto sia per i bikers alle prime armi che vogliono mettersi alla prova sui sentieri di montagna, sia per i più esperti in cerca di un’esperienza spensierata immersa nella natura. Tra magnifici panorami e un ambiente incontaminato, il giro alterna tratti scorrevoli a brevi sezioni più tecniche, regalando il giusto equilibrio tra divertimento, esplorazione e avventura.