Percorso poco impegnativo con partenza da Monterotondo, verso i sali-scendi della Mezzaluna, Santa Lucia, Fonte Nuova di Mentana, fino al Parco Naturale della Marcigliana.
Un pezzo di campagna romana che dalle prime colline della Sabina giunge al GRA, tra Salaria e Nomentana. Si attraversano tratti collinari coltivati a seminativo e alcune aree boscate, la cerreta mista, vegetazione tipica di questa fascia climatica, con acero, olmo, cerro, roverella e qualche esemplare di leccio, dove in primavera cresce spontaneamente l’asparago selvatico.
L’antica e fiorente vocazione agricola è ben visibile dalle numerose aziende agricole, un tempo affiancate a ville patrizie, dedite all’allevamento e alla coltivazione di viti, ulivi, alberi da frutta e grano, da destinare al mercato dell’Urbe. Tra questi, il Casale della Marcigliana, costruito nel medioevo sulle rovine di una villa romana, rappresenta la presenza più imponente. Ma si distingue anche il Casale della Cesarina, attuale sede di un’azienda zootecnica, costituito da una costruzione fortificata con inglobati i resti di una torre medioevale.
Con la caduta dell’Impero Romano e le successive invasioni barbariche le fattorie assunsero progressivamente un carattere militare e di difesa, erigendo vere e proprie mura di fortificazione e torri di controllo nei passaggi nevralgici, costruzioni che poi in epoche successive furono adibite a casa-torre, divenendo simbolo di potere e prestigio per le potenti famiglie proprietarie, tra cui spiccano gli Orsini, i Frangipane ed i Borghese.
Caso emblematico l’imponente costruzione di Tor San Giovanni, costruita nel Medioevo sulle rovine di una villa romana, utilizzata inizialmente come torre di vedetta, fu successivamente convertita in abitazione.
Le caratteristiche del terreno e la conformazione orografica sconsigliano di avventurarsi nei mesi più piovosi, per la presenza di passaggi fangosi difficilmente percorribili. Il periodo migliore per godere appieno della bellezza dei luoghi e degli straordinari paesaggi è indubbiamente la primavera, prima che giunga il caldo estivo, per la scarsa presenza di piante d’alto fusto che offrano riparo nelle ore più calde.