Dopo una pianificazione durata quasi tutto l’inverno, per cercare i trails più tecnici e combinandoli con risalite meccanizzate in modo da sfruttare al massimo le corte giornate di febbraio, siamo partiti per questo tour di tre giorni in Liguria. Ne è venuta fuori la trasferta più impegnativa mai effettuata, non tanto per il dislivello complessivo in salita, edulcorato da tante risalite meccanizzate, ma soprattutto per le discese, tutte con difficoltà elevatissima e con dislivello cumulato giornaliero notevole, dato che nei 3 giorni non siamo quasi mai scesi sotto i 2.000 metri di discesa e il primo giorno abbiamo raggiunto addirittura la cifra notevole di 3.000 metri in negativo.
Il primo giorno lo abbiamo dedicato alla zona di Loano e in modo particolare ai sentieri del monte Carmo, attratti da quella che è una delle discese più belle di tutto il territorio ligure, ovvero il Karma Trail.
La partenza è da Loano con transfer di Finale Ligure Freeride che ci porta al Tetto della Madonna (830 metri) da dove si prende la forestale fino al Giogo di Giustenice (1.146 metri).
Da li intercettiamo l’Alta Via dei Monti Liguri che seguiamo fino ad un trivio da cui partono 3 sentieri per salire alla cima del Monte Carmo che con i suoi 1.389 mt rappresenta la cima coppi di giornata: il Sentiero delle Scalette, che faremo sulla seconda risalita, il Sentiero dei Falchi, sentiero EE non adatto alle MTB, e il Sentiero dei Cinque, il più pedalabile dei 3 almeno con EMTB che è quello che prendiamo noi.
Il panorama dalla vetta è superbo, in giornate belle come la nostra dalla cima si può osservare un panorama straordinario, specialmente sul mare (oltre il quale spunta il profilo della Corsica) e su tutta la Riviera Ligure. Sul lato opposto si osservano tutte le Alpi Liguri, dalla vicina Rocca Barbena al Monte Spinarda e al Monte Galero, più in là si notano i monti Frontè e Saccarello, e ancora la catena del Pizzo d’Ormea e del Mongioie e non per ultimo una buona parte di arco alpino col Monviso e il Monte Rosa.
Inizia la discesa su fondo a tratti smosso fino a raggiungere la Sella del Carmo e poi il Rifugio Amici del Carmo che rivedremo anche nel pomeriggio.
X-ROSSA
La prima parte fino a Cà du Fò eccetto qualche sparuto passaggio su roccia risulta molto filante e scorrevole e quindi si possono tranquillamente mollare i freni.
Da qui deviamo a destra per ‘San Pietro Climb’ che con qualche saliscendi ci porta attraverso un sentiero segnato da grossi tubi per il trasporto dell’acqua, all’Abbazia di San Pietro in Varatella o San Pietro dei Monti (890 metri). Il Sentiero è molto bello e scenografico unica pecca i tubi in mezzo al trail che in molti punti costringono a scendere di sella.
SAN PIETRO
Da qua in poi si inizia davvero a fare sul serio con un tratto di discesa molto tecnico e bello, si tratta di un antico sentiero che si snoda fra tecnici tornanti dal fondo roccioso a tratti lastricato, costantemente a picco sulla val Varatella, che scende fino alla chiesetta di San Pietrino (477 metri).
Il sentiero è poco frequentato tantè che alcuni tratti, benchè siamo ancora in inverno si stanno quasi richiudendo, ma per gli amanti della roccia fissa come noi è un vera e propria goduria.
DARI
Arrivati a Casa del Prato abbandoniamo il San Pietro e giriamo a destra per prendere questa tecnica discesa, con tornanti verso la fine del trail che richiedono uso di nose press, e che seguiamo fino al termine ovvero all’omonimo abitato.
Qua ci attende il transfer per la seconda risalita meccanizzata fino al Parcheggio di Pian delle Bosse o della Castagna (600 mt). Dal parcheggio salita prima su sterrata e poi su sentiero che dopo aver superato un intaglio roccioso ed attraversato un ponticello su di un rio (Ponte dei Martinetti), arriva al Rifugio Pian delle Bosse (841 metri), un bellissimo rifugio che gode di un panorama davvero spettacolare, panorama che poi man mano che si salirà sul sentiero di cresta diventerà veramente unico.
Dal rifugio dobbiamo affrontare la lunga salita di 400+ per arrivare nuovamente alla sella del Carmo (1.315 mt), il primo tratto per il Gioco di Giustenice è il più duro e con il fondo anche molto rovinato dall’Acqua, poi improvvisamente le condizioni migliorano e diventa un bel sentiero pedalabile con accattivanti passaggini su roccia.
La salita sbuca al trivio del Carma e stavolta giriamo a sinistra per il Sentiero delle Scalette, molto ripido e panoramico che presenta molti tratti di roccia da affrontare con bici a spinta e anche un piccolo passaggio attrezzato.
Arriviamo di nuovo il rifugio Amici del Carmo dove entriamo per scaldarci dal vento gelido che ci ha completamente ghiacciato.
KARMA TRAIL
Da qui ripartiamo per la discesa iconica della zona, 8 km per 1.100 metri di dislivello per un percorso tecnico e completo, ripido, stretto e con fondo particolarmente roccioso, ideale per chi ama i percorsi tecnici. La prima parte è poco impegnativa ma diventa superba nella parte finale quando si tuffa nel Torrente Nimbalto, da guadare in vari tratti.
La discesa è veramente bella e completa, ce n’è davvero per tutti i gusti, per di più lunghissima e in ambiente spettacolare, discese così se ne trovano pochissime in giro.
La discesa termina a Verzi (160 mt), il programma prevedeva una ulteriore risalita per andare a fare la Scala Santa, ma sbagliamo salita e ormai si è fatto tardi e il tramonto incombe, per cui a malincuore torniamo a casa dopo una giornata superba passata su trails unici che difficilmente dimenticheremo.
Ma se è solo il primo giorno e come dice il proverbio: ‘chi ben comincia è a metà dell’opera’.
To be continued…
Video-Sintesi by Toni
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