Tra le esperienze più belle da fare in bici c’è sicuramente il passaggio sulla cresta di un monte e il Pellecchia, gigante sonnacchioso disteso su un fianco, si presta perfettamente allo scopo.
La sensazione di percorrere una linea di energia si avverte benissimo. Il vento è più fresco e le enormi masse d’aria che fluiscono da un versante all’altro del monte, da una valle all’altra, qui si concentrano, creando potenti moti convettivi. I cicli di gelo e disgelo e l’azione erosiva di vento e pioggia, scarnificano la parte sommitale, creando un costone frastagliato di roccia esposta.
La traccia del percorso
Muoversi su questa linea sconnessa, in bilico tra un versante e l’altro della montagna è una esperienza magnifica. Non è facile restare in sella, soprattutto in salita, qualche volta è proprio impossibile e si procede a spinta, ma un occhio allenato scorge sempre tra le rocce la linea migliore, scavata in secoli di passaggi.
Immagini dei luoghi
Qualche volta la linea si addentra tra alberi ed arbusti contorti che crescono nelle ascelle del monte, in quei pochi ambienti riparati dove è possibile resistere al rigore dell’inverno.
Dalla croce del Pizzo, alla croce di vetta, cumuli di sassi disposti a cono fissano il passaggio svettando all’orizzonte, quando sei così attaccato al cielo basta poco per fare una cattedrale e non ti chiedi mai cosa indichino, quando sei li lo capisci e basta.