Dopo il giro in zona Marciana, rimaniamo sull’isola d’Elba ma ci spostiamo a Cavoli per solcare i sentieri della recente gara di enduro svoltasi a San Piero in Campo.
Base di partenza è la spiaggia di Cavoli, una delle spiagge più famose dell’isola d’Elba per la trasparenza del mare, per la bellissima sabbia granulosa e per il clima particolarmente mite che consente la balneazione anche nei mesi di bassa stagione.
Il suo nome deriva da “cavili”, ossia dai blocchi di granito già squadrati che venivano un tempo estratti dalle cave della zona e infatti la caratteristica dei trail che andremo a percorrere è proprio questa, le rocce e soprattutto il granito che troveremo in tutti i sentieri percorsi.
Traccia del giro
Dalla spiaggia saliamo alla provinciale e dopo aver dato l’ultimo sguardo alla spiaggia dall’alto con la voglia di rigirare subito e tuffarci su queste magnifiche acque.
Ci inerpichiamo tramite il sentiero 192 verso Colle di Palombaia per affrontare dopo una breve ma arcigna risalita l’omonima discesa, che si rivelerà una graditissima bella sorpresa con un sentierino davvero carino con tornanti tutti fattibili senza nose press a picco sulla sottostante spiaggia di Colombaia.
Colle di Palombaia
La discesa è breve ma vale la pena fare questa piccola variante anche per evitare un pezzo di asfalto, dato che adesso ce ne dovremo sorbire parecchio per salire verso Masso alla Quata.
La noiosa salita è alleviata dalle piccole soste consigliatissime alla Torre di San Giovanni in Campo, un bastione di avvistamento di forma quadrata, edificato dai Pisani nel XI secolo alto circa 12,5 metri e costruita interamente a sasso di granito lavorato a secco, sorretta da un grande masso di granito sulla quale si appoggia che le restituisce fascino e bellezza.
Bellissima anche la Pieve di San Giovanni in Campo, un edificio sacro dedicato a San Giovanni Battista risalente al XII secolo che è la maggiore delle 16 chiese romaniche che tra il XI ed il XII secolo furono edificate all’isola d’Elba.
Il Castagnone
Arrivati a circa quota 600 mt di altezza, ad una curva secca a destra, lasciamo finalmente l’asfalto per immetterci in un bellissimo single track chiamato “il Castagnone” che, con bei passaggi tra le rocce, ci farà arrivare all’imbocco da dove partono tutte le discesa della zona.
E si comincia con la prima discesa di giornata che comprende tutta una serie di discese concatenate tra loro partendo da ‘Pietre strette’, nonchè PS2 della gara di enduro, sentiero un pò lavorato ma che conserva il fascino di un sentiero naturale con bei passaggi su roccioni e ripidi intriganti.
Sentiero 7
Segue, dopo un piccolo trasferimento su stradone, il ‘Sentiero 7′, nonchè PS3 della gara, sentiero scorrevole intervallato da bei passaggi su roccia fissa.
Ultima parte su ‘la Cava‘ e ‘Le Capre’, sempre sulla falsariga del precedente anche se stavolta i roccioni sono di un certo spessore.
Le Capre termina nei pressi di un ovile (ecco da dove trae origine il nome del sentiero).
Adiacente l’uscita il campo sportivo di San Piero, dal quale dobbiamo nuovamente risalire all’imbocco delle discese sempre per il percorso fatto in precedenza .
“Speed” e “QRCode”
Stavolta tocca alle discese “Speed” e “QRCode” che però non ci entusiasmano più di tanto. Ennesima risalita per asfalto e “Castagnone” e ultima fatica di giornata per la salita “Masso alla Quata” un sentiero che in salita risulta davvero divertente e fattibile al 100% con buona gamba e naturalmente con ebike. Lo spettacolo che ci si presenta davanti una volta in cima è però davvero notevole.
Dalla cima di Masso alla Quata si ha una bellissima vista a 360 sia su tutta la costa est dell’elba.
Visibile anche quella ovest con in bella evidenza il Monte Capanne che con i suoi 1.019 mt è la cima più alta dell’isola. Indossate le protezioni e allacciati bene i caschi ci attende quella che ritengo una delle più belle discese di tutta l’isola, che poi altro non è che il concatenamento di più trail, ma uniti tutti assieme e con questa sequenza danno come risultato una discesa davvero esplosiva e mozzafiato, come peraltro hanno confermato anche tutti gli altri partecipanti al tour.
Una sequenza di discese
La discesa comprende in sequenza i trails: “Cielo alto”-“Fosso di Malocci”-“135”-“134A”-“Le Colonne Romane”- “Bollecaldaie”-“Colonna Pisana” con un dislivello negativo di 750- il che non è poco considerato le modeste altezze dell’isola.
Cielo alto ha una sola caratteristica: roccia, roccia e roccia e come oramai avrete capito quasi tutto granito.
Come valore aggiunto, il sentiero risulta molto panoramico in quanto scende su terreno aperto con stupende vedute sull’isola.
Sbucati su uno stradone non c’è nemmeno il tempo di rifiatare che ci tuffiamo subito nel fosso dei malocci, il nome descrive bene le caratteristiche del trail, si tratta di un fosso con diversi ripidi alternato a dei tratti più flow.
Ma anche qua la roccia non ci abbandona mai con bei drop da cavalcare.
Il 135 e il 134A sono sostanzialmente la parte più flow di tutta la discesa ma dopo la scorpacciata di rocce messe sotto le nostre ruote ci sta davvero bene per poter mollare un pò i freni. L’intervallo però finisce presto quando ci immettiamo sulle Colonne Romane. La discesa deve questo nome a delle vere colonne romane che si possono ammirare con una piccola deviazione dal trail principale segnalata da apposito cartello e ricomincia la samba tra le rocce e il granito.
La discesa è molto lunga e sembra non finire mai è tutto un susseguirsi di bei passaggi e i sentieri sono in condizioni perfette nonostante la vegetazione sia al molto rigogliosa visto anche il periodo, ma per fortuna ci sono quasi sempre le rocce ad aprirci la strada come su Bollecaldaie.
Gran finale su Colonna Pisana che ci fa letteralmente planare su Cavoli e la sua magnifica spiaggia dove si conclude il giro.
Il video integrale di questa fantasmagorica discesa lo potete gustare grazie al nostro video maker Francesco Massimiani