Isola di infinita bellezza, caleidoscopio di colori, sapori e profumi, l’Elba è un luogo di grande suggestione, dove la natura regna sovrana. Un piccolo scrigno dell’Arcipelago Toscano dove, a pochi chilometri di distanza, si alternano spiagge da sogno, montagne di granito, verdi boschi, laghetti nascosti e miniere dall’aspetto lunare.
Un vero paradiso naturalistico baciato dal mare che vede proprio nel mese di maggio l’esaltazione di tutto questo tanto da sembrare un quadro dipinto da un bravissimo pittore.
E allora prendendo la palla al balzo e non ci facciamo scappare l’occassione per andarla a visitarla con le nostre bike, come è consuetudine oramai da un po di anni a questa parte, perchè l’elba è anche e soprattutto per noi bikers bellezza dei sentieri.
Traccia del giro
Il giro del primo giorno…
Quest’anno torniamo nella parte più hard dell’isola, ovvero la parte ovest, dove non ci sono tanti compromessi, qua i sentieri sono rappresentati soprattutto da placche di roccia quasi tutta granitica e gradoni, il flow è relegato a brevissimi tratti e le escursioni generose servono tutte.
Campo base è Patresi, un piccolo paese dove regna sempre la tranquillità anche nei mesi più affollati mentre in questo periodo, a maggio, l’isola è tutta tranquilla e questo è un ulteriore elemento positivo che ci spinge a venire proprio adesso.
Da Patresi tramite strada asfaltata risaliamo in maniera dolce a Marciana. Oggi purtroppo la giornata non è delle migliori e ci priva dei bellissimi colori e panorami, che invece col bel tempo si possono ammirare guardando verso la baia di san’Andrea e la costa in prossimità di Marciana Marina.
Da Marciana prendiamo la forestale (sentiero 103) che sale verso la famigerata Via Crucis di Madonna del Monte, una salita epica dell’Elba che faremo più tardi.
Arrivati in Località La Serra giriamo a destra per prendere la prima discesa di giornata ovvero il sentiero 157 che scende fino a Marciana Marina. La prima parte detta San Rocco è un single track scorrevole con qualche tornante anche se per strada noi riusciamo sempre a trovare qualcosa di più impegnativo.
Sbuchiamo sulla strada tramite un passaggio accattivante che avevamo studiato salendo…
Marciana Dh
Da questo punto inizia il pistino Dh vero e proprio chiamato Marciana Dh o pistino Helmet Cam. Purtroppo le sue condizioni sono in stato di semi abbandono ci auguriamo che ancora non abbiano provveduto alla sua sistemazione dopo l’inverno, sarebbe un vero peccato lasciarlo morire così, il sentiero merita davvero.
Tra l’altro sono state costruite anche delle strutture importanti, come questo bel passaggio tra due roccioni enormi che assomiglia a quelli che si vedono in america.
La discesa si rivela molto impegnativa soprattutto perchè ha cominciato a piovere forte su un terreno già di per se fradicio, ma non ci lamentiamo affatto anzi in queste condizioni risulta ancora più divertente ed è una sfida ancora maggiore portarla a termine senza cadute.
La caratteristica principale della discesa sono i ripidi e i passaggi su terrazzamenti, che fungono da gradoni alcuni da saltare e altri da copiare.
La discesa come detto termina a Marciana Marina, tutti fradici per la pioggia sempre più incessante risaliamo a Marciana per la dura salita della Costarella, una stretta strada asfaltata priva totalmente di traffico ma con dei tratti molto arcigni.
Stavolta ci tocca la via Crucis fino a Madonna del Monte, una salita già di per se molto difficile ma oggi, tutta fradicia così, ce la percorriamo quasi tutta a piedi, solo i nostri amici ebikers riescono a percorrerla tutta in sella pur con qualche penalità.
Madonna del Monte – Serraventosa – il Troppolo
la ricompensa di cotanta fatica è quello che io considero il sentiero più bello della zona ovvero il tratto Madonna del Monte-Serraventosa-il Troppolo, sembra fatto apposta per la bicicletta, c’è di tutto da tratti con roccioni.
Questi passaggi godono di un panorama stupendo, ma oggi purtroppo piove e la visibilità è scarsa… ma col sereno è tutto un tripudio di giallo, viola e blu del mare.
Il Bollero
Da Serraventosa poi c’è una bella discesa con continui gradoni che scende al fosso del Castagnolo.
Qua c’è un bivio e volendo si può decidere di scendere a Patresi per un sentiero bello ma un pò meno impegnativo di quello che faremo noi che si chiama Il Bollero.
Alcuni del nostro gruppo optano per questa variante e qua trovate la traccia se pensate che le discese super hard non facciano per voi:
Dal Castagnolo bisogna risalire al Troppolo, anche questo tratto è molto impegnativo a causa del fondo molto sconnesso.
Terminate le fatiche il sentiero si apre sulla costa occidentale con scenari mozzafiato, la Corsica li davanti è così vicina che sembra quasi di toccarla.
Sentiero 125
Dal Troppolo comincia la discesa verso Chiessi sul sentiero 125 oggi vestito a festa.
Colle d’Orano
Terminato questo tratto e raggiunto il bivio per la discesa di Chiessi giriamo a destra per il 176 dove inizia il tratto più difficile con la discesa di Colle d’Orano.
E’ un sentiero davvero impegnativo con difficoltà S4-S5, non c’è un tratto dove si respira, tutto roccia fissa con gradoni e passaggi tecnicissimi, un cult per chi ama questo tipo di trail.
Tutto bagnato come lo abbiamo trovato noi diventa una miscela esplosiva e non si riesce a percorrerlo tutto in sella, torneremo a ripercorrerlo sicuramente in condizioni di asciutto.
Per di più la roccia tiene e non tiene e quindi ogni passaggio diventa una roulette russa scivolare o meno.
Con cautela riusciamo comunque ad arrivare in fondo sani e salvi anche se un pò acciaccati, si è fatto tardi ma è l’ora giusta per gustarci un super tramonto, la famosa golden hour come ciliegina sulla torta del bel giro fatto.