giovedì, Novembre 21, 2024

L’Isola del Giglio, situata di fronte all’Argentario si trova all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e con i suoi 21 kmq di estensione è la seconda isola per grandezza ed è il luogo ideale per una vacanza in riva al mare a stretto contatto con la natura.

In questo articolo vi proponiamo due itinerari per sfuttare al massimo la permanenza sull’isola, godendo delle magnifiche coste e discese.

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La sua bellezza aspra e selvaggia conserva un territorio integro, con il mare che riflette il suo azzurro intenso sulle ripide scogliere di granito, roccia  questa che caratterizza tutta l’isola tanto da appellarsi il nome di ‘Gioiello di Granito’.

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Ma la costa presenta anche tratti dolci con una miriade di cale e calette di cui alcune raggiungibili solo in barca

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o percorrendo a piedi o in bici i sentieri che attraversano la profumatissima macchia meditterranea con scorci panoramici di indiscussa bellezza, e spiagge meravigliose come Caldane, Cannelle, Arenella, Campese che hanno conquistato la bandiera blu e dove trovare un angolo di paradiso a misura per tutti i gusti.

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Ma l’isola è anche uno scrigno di opportunità per gli appassionati della bicicletta e in modo particolare delle mountain bike dalle escursioni generose grazie ad una fitta rete di sentieri per oltre 60 km quasi tutti  a picco sul mare e caratterizzati da una difficoltà elevata dovuta alla presenza di gradoni e rocce. 

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Descrizione giro

Per farvi conoscere e apprezzare meglio l’isola vi proponiamo un tour  che concatenando tra loro i sentieri più belli e caratteristici permette anche di poter effettuare delle soste per il bagno e il relax in modo da godere appieno di tutte le opportunità che l’isola sa offrire (sentieri, mare, sole, panorami, relax).

Da Giglio Porto piccola cittadina dove attraccano tutti i traghetti  provenienti da Porto Santo Stefano

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saliamo a Giglio Castello per  l’unica strada asfaltata presente sull’isola, la salita è dolce e tranquilla ma in alternativa, consigliata soprattuto per E-Bike, c’è la possibilità di tagliare e salire per il sentiero 1, una mulattiera molto impegnativa e tecnica e difficile da salire anche con questo tipo di bici  

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Arrivati a Giglio Castello nemmeno il tempo di rifiatare che subito dobbiamo affrontare sulla sx una ripida rampa cementata al 22% per immetterci poi sui sentieri 19a-19c-19b che sempre tutto in cresta

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e con piccoli tratti di spingismo

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ci porteranno al Poggio della Chiusa che con i sui 485 mt di altezza sarà il punto più alto del nostro itinerario odierno.

Da qui si gode una vista panoramica impressionante su Giglio Porto, l’isola di Giannutri e la costa dell’Argentario

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il tratto è molto bello e il sentiero scorre quasi tutto su enormi blocchi di granito dove il grip è massimo

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e scende verso la località Le Porte per ricongiungersi con la strada che passa sotto

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Qui una breve visita al sito megalitico della ‘Cote Ciombella‘ risulta d’obbligo. Si tratta di un complesso di rocce arcaiche caratterizzate da una roccia più grande dove dietro si allineano in cerchio altre grandi rocce che lasciano al centro uno spazio ben definito e poco distante 

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dal sito breve spingismo per il sentiero 26 

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per arrivare con un percorso sempre in cresta a monte Castellucci

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La salita termina qua, ora ci attende una lunghissima e tecnica discesa fino alla punta di Capel Rosso, indossiamo le protezioni e ci buttiamo a capofitto per una bella cresta panoramica

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più scendiamo e più le cose si complicano tanto che solo i più virtuosi riusciranno a passare indennni il tratto di ricongiungimento col sentiero principale n. 28

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rientrati nel 28 il sentiero diventa davvero godurioso con un alternarsi di tratti scorrevoli e tratti gradonati e tecnici, come dico sempre io ogni volta che lo percorro: “questo sentiero da solo vale il prezzo del biglietto”

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in vista del faro di Capel Rosso arriviamo ad un bivio: dritti si va al mare e alla punta di Capel Rosso ma questo tratto di sentiero non ha sbocco e quindi bisognerà poi ripercorrelo anche a ritroso spingendo la bici.

Sono 150 mt di dislivello non è poco ma è il tratto più tecnico della discesa non possiamo lasciarcelo sfuggire

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e poi si arriva al mare, un bagno rigenerante ci aspetta

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dopo un lunga sosta per il bagno e uno spuntino a malincuore lasciamo questo angolo di paradiso 

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e risaliamo con parecchio spingismo il tratto tecnico fino al bivio, poi da li a Giglio Castello la salita è tranquilla su comodo asfalto senza traffico e tra l’altro molto panoramica sulla inaccessibile costa sottostante

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salendo incontriamo il bivio per il sentiero 18 chiamato ‘Finocchio’

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volendo si può scendere anche da qui ma dal bivio il dislivello è pressocchè terminato e conviene assolutamente ritornare a Giglio Castello e scendere per il sentiero 17 molto più remunerativo e più  lungo rispetto al 18.

Il sentiero 17 detto anche ‘sentiero dei minatori’, poichè lo percorrevano ogni giorno per andare a lavorare alla miniera all’Allume,  è un bellissimo sentiero che parte dall’unica sorgente di acqua presente sull’isola (e dove poter fare rifornimento) e scende nella Valle del Molino

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con tutta una serie di tornanti gradonati e molto chiusi e tecnici

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il sentiero è veramente caratteristico con grosse bancate di arenaria granitica

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poi, raggiunto il bivio col sentiero numero 16 per l’Allume

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si gira a dx e qua diventa una sfida con se stessi per superare integri l’ultimo tratto tecnicissimo e al limite della fattibilità in bike.

Il sentiero termina a Campese, le fatiche tra bagno, sole, caldo e gradoni cominciano a farsi sentire ma dobbiamo ancora risalire nuovamente a Giglio Castello per poter poi ritornare al porto e riprendere il traghetto.

Anche qua facile salita su asfalto con piccola sosta per ammirare questo particolare manufatto

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e poi dritti fino al paese. Gran finale per il sentiero 3 detto “l’Arenella” anche questo bello tecnico e con bei passaggi gradonati, oggi abbiamo fatto proprio indigestione e planata finale al porto dove ci attende già la nave pronta per riportarci in terraferma.

Traccia GPS

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Photo gallery

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Secondo giro, per soggiorni prolungati

In caso di soggiorno prolungato sull’isola vi suggeriamo questo ulteriore giro di cui alleghiamo traccia: partenza da Giglio Porto e trasferimento su asfalto fino al bivio dell’antico faro (Le Vaccarecce) poi discesa sentieri 4 e 6 fino a punta del Fenaio risalita per 5A e discesa sentieri 7/8/9 fino a Cala Sparavieri dove è possibile fare il bagno.

L’ultimo tratto del sentiero 9 (molto tecnico) va rifatto anche in salita a ritroso a spinta e quindi si può decidere anche di lasciare la bici al bivio e scendere alla cala a piedi. Risalita su asfalto a Giglio Castello e senza fare la parte panoramica si va direttamente alla località le Porte per asfalto. Discesa per il sentiero 21 (sentiero regina dell’isola) che va a Cala delle Cannelle e poi per asfalto ritorno a Giglio Porto.

Traccia secondo giro

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