Un bel giro panoramico passando su strade e acquedotti romani, accompagnati da Fabrizio Mariotti che ha scelto di trasferirsi a San Vittorino per amore di questi posti. Il 02/06/2016(in precedenza programmata per il 15/05 ma poi posticipata per maltempo) ci sarà la prima edizione della Cicloturistica degli acquedotti organizzata dal gruppo “Amici di San Vittorino” e noi siamo stati contattati per percorrere in anteprima il giro che si è rilevato davvero molto bello ed interessante.
Fabrizio Mariotti, la nostra guida in questo giro, amante di San Vittorino e delle sue terre, che dopo anni di lontananza è finalmente tornato a viverci, entrando a far parte dell’associazione “Amici di San Vittorino” che organizza eventi e manifestazioni sportive, culturali e ricreative come momento di condivisione per gli associati ed i non associati. Da biker esperto e conoscitore dei trails del posto, Fabrizio ha proposto all’Associazione di realizzare una manifestazione ciclo-turistica, suggerendo l’itinerario adatto, e da li è partita la macchia organizzativa per la “prima cicloturistica degli acquedotti”.
Durante il giro si percorrono antiche strade romane che collegavano i vari acquedotti tra loro e altrettanto importanti vie di comunicazione da San Vittorino a Tivoli. Per questo la suggestione di compiere un salto nel tempo si propone spesso durante il percorso, passando su una vecchia strada romana di basolato ancora perfettamente conservata “la selciatella”
Oppure quando si raggiungono i vecchi mulini abbandonati, percorrendo le antiche vie su cui transitavano i carri che dai campi coltivati portavano i raccolti ai luoghi di lavorazione e da qui ai mercati. E si percepisce chiaramente l’importanza di quei commerci di grano e farina percorrendo strutture imponenti come il Ponte della Mola.
Ma di ponti romani se ne incontrano diversi, strutture che dominano il territorio di Tivoli, molte riscoperte a seguito delle abbondanti piogge che ne hanno liberato l’accesso. Sono la testimonianza dell’elevato livello di civiltà raggiunto in epoca romana, la possente armatura infrastrutturale innervava il territorio assicurando efficienti collegamenti tra un nodo e l’altro del sistema produttivo. Con l’ausilio di queste ardite opere di ingegneria le merci viaggiavano dai luoghi di produzione a quelli di lavorazione e vendita, superando agevolmente gli ostacoli orografici. Ma oltre ad assicurare i collegamenti stradali, queste strutture provvedevano al trasporto dell’acqua dai monti alle città, attraverso condutture in pendenza costante nelle quali l’acqua poteva scorrere per gravità, senza l’ausilio di pompe idrauliche.
Tra i più importanti troviamo:
Il ponte di Sant’Antonio è un opera incredibile per l’epoca, che ha ispirato moltissimi pittori e artisti nel tempo con i suoi 120 metri di lunghezza ed arcate con altezze che raggiungono un altezza di 30mt. Nel tempo è stato modificato per renderlo più robusto ma la sua struttura originaria ancora si intravede tra le massicce arcate di rinforzo.
Nel nostro giro si passerà su questo ponte dove bisogna fare molta attenzione in quanto molto stretto ed esposto, e l’emozione nel passare su questa struttura è davvero unica…
Tra il ponte della mola ed il Sant’Antonio si visiterà un’altra importante struttura, la torre dell’acqua raminga dove si trovano i resti di un vecchio castello con annessa chiesa trasformata in casale. Questo edificio, un tempo circondato da mura, era un importante fronte di difesa contro i barbari e fu oggetto di un accesa contesa tra San Gregorio e Tivoli, tanto da scatenare una vera e propria guerra tra i due paesi.
Dopo il ponte di Sant’Antonio, il giro si divide in un percorso corto, che torna indietro a San Vittorino ed un percorso lungo che invece prosegue in direzione Tivoli.
Superata la località Gericomio si svolta a sinistra lungo una strada sterrata percorsa dai pastori per arrivare agli uliveti della strada di Pomata, da qui, dopo una breve discesa e pochi metri di asfalto, si raggiunge un bellissimo single track, a tratti tecnico, che conduce alla scoperta di un altro ponte, ponte terra. Questo antico ponte è difficilmente identificabile a causa della folta vegetazione in cui è immerso. E’ uno dei tipici ponti di terra dell’epoca e solo scendendo su una stradina si riesce a vederlo per bene ed ammirare l’enorme condotto lungo circa 30 metri ed alto circa 20 che tutt’oggi assicura lo scorrimento di uno dei corsi d’acqua della valle.
Altro piccolo “strappo” in salita lungo un vecchio sentiero che collega Tivoli con San Vittorino e si torna al punto di partenza, passando vicino al Santuario Nostra Signora di Fatima dalla forma unica e riconoscibile anche dall’adiacente autostrada A24
Un giro veramente bello e ricco di storia e paesaggi incredibili, ma anche molto interessante per i numerosi passaggi tecnici su single track e per le salite impegnative ma tutte fattibili.