giovedì, Novembre 21, 2024

Un bellissimo percorso Cross Country nel bosco di Gattaceca, ma la presenza di numerosi passaggi molto impegnativi lo rende un circuito interessante anche per gli allenamenti enduro e freeride. Un’ottima palestra per chi nelle uscite infrasettimanali vuole migliorare la tecnica cimentandosi con una guida divertente a stretto contatto con la natura. Circa 6,6 chilometri per 150 metri di dislivello cumulato, con discesette anche abbastanza tecniche, passaggi su roccia, tornantini e qualche salto.

https://www.flickr.com/photos/bicinatura/albums/72157661509004700

Nel corso delle mie abituali passeggiate nel bosco di Gattaceca avevo notato delle bande gialle legate agli alberi e, lanciato un “Chi l’ha visto” su facebook, ho rintracciato l’autore, Massimo Foschi, storico ciclista XC della zona, diverse gare all’attivo come agonista, uno tosto insomma. Contattato si è reso subito disponibile, appuntamento alle 13:40, subito dopo il lavoro, prima si pedala, poi si mangia.

Ha fatto tutto lui, aiutato saltuariamente da qualche amico, ha tracciato un percorso nel bosco connettendo i passaggi naturali più divertenti e impegnativi, per creare un percorso vario, adatto ad affinare la capacità di guida in salite e discese tecniche, tra sassi e radici, ma anche per spingere e fare fiato e gamba. 

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Ci incontriamo vicino la casetta di legno a ridosso del bosco, ma il percorso, per come l’ha concepito, parte da Piazza di Spagna, la radura con le aree attrezzate per pic-nic all’ingresso del bosco. Allora si parte, poche centinaia di metri verso l’interno del bosco costeggiando la strada principale, poi il trail piega a destra e comincia una discesa da fare veloce, ma bisogna tenere la bici per tagliare bene una serie di curve in successione, evitando di finire tra i cespugli. 

Massimo procede spedito, chi sa quante volte l’ha fatta, le sue linee sono perfette, provo a stargli attaccato ma non è facile tenere il passo, ogni tanto si ferma ad aspettarmi.

Si scende, poi si piega stretto e si risale, “rampichino” mi dice, vado rapido, in tempo per non restare bloccato. Arrivati in cima si riscende, il passaggio più bello: discesa tecnica fino ad imboccare un enorme fosso, si scende e si sale veloce tagliandolo in mezzo, poi si passa in cresta e si attraversa un atro fosso, discesa e salita veloce, volendo si salta, poi discesa veloce con salto finale… Sono senza parole, non avrei mai immaginato che a Gattaceca potesse esserci una simile giostra.  

Massimo alle prese con qualche passaggio tecnico

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Ma quando si scende poi tocca sempre salire, e dopo la giostra la salita è più dura, ma ne vale la pena, stringendo un po’ i denti un’altra discesa tecnica, bella, rampe con gomito stretto, rocce, con il nose-press viene benissimo, poi si sale di nuovo, un sentiero di taglio non tanto facile da pedalare per la forte pendenza laterale.

Un breve tratto di strada, all’occorrenza c’è anche una fontanella per bere, poi entriamo di nuovo nel bosco per un ampio giro nel quadrante sud-orientale, la parte meno frequentata e più naturale.

Di nuovo qualche passaggio tecnico in discesa, poi un lungo tratto pianeggiante per spingere sui pedali, ed in pochi minuti siamo di nuovo a Piazza di Spagna, salto sul roccione e svoltiamo a desta, per un ampio giro nel quadrante nord-orientale. Anche qui ci arriva poca gente, sono sentieri interni, Massimo ogni tanto si ferma a togliere i rami che intralciano, ci tiene a questa linea per terra, ci vuole poco a perderla, soprattutto in autunno quando gli alberi perdono le foglie.

Più avanti una serie di brevi tornanti ci riportano in quota, poi di nuovo una lunga discesa, si sfreccia serpeggiando tra  gli alberi, poi un tronco caduto di traverso, frenata brusca, non si passa. Proviamo a spostarlo di lato ma è incastrato, lo solleviamo quanto basta per passarci sotto.

Foto-sequenze dei salti

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Siamo di nuovo in Piazza di Spagna, abbiamo completato il giro, bellissimo, una magnifica scoperta, penso proprio che ci tornerò spesso.

Grazie Massimo, sei veramente forte.

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