I panorami mozzafiato ed i magnifici colori della faggeta in veste autunnale sono i protagonisti di questo splendido giro nel parco dei Monti Simbruini e a condire il tutto una divertente discesa che dal monte Autore riporta a Camerata Nuova passando per Fosso Fioio. Un giro che sta diventanto un appuntamento fisso e che quest’anno a grande richiesta abbiamo riproposto per due settimane di seguito. Una immersione nella bellezza da inserire nel calendario di ogni amante della montagna e del foliage.
Specifiche del giro
Tipologia | All Mountain |
Difficoltà fisica | Media |
Difficoltà tecnica | Media |
Protezioni | Consigliate |
Fonti d’acqua | Presenti al punto di partenza |
Lunghezza | 33,7 Km |
Ascesa | 1000 mt |
Durata | 4,5 ore |
Descrizione
Il giro è di quelli che non devono mancare nel curriculum di un amante della montagna, non per la difficoltà tecnica o per le salite eroiche, ma per la bellezza dei panorami ed il divertimento complessivo.
E’ una sfida alla portata di (quasi) tutti, anche chi non è super-allenato riesce ad arrivare in cima ed anche chi preferisce discese più tecniche alla fine apprezza la lunga discesa non tanto per la guida quanto per la bellezza del paesaggio e degli ambienti naturali in cui ci si immerge. Questo per me è uno di quei giri che ti fa innamorare della montagna e dell’AllMountain proprio perché non è “estremo”.
Non bisogna tuttavia prenderlo troppo alla leggera, la salita presenta comunque qualche tratto tecnico e qualche strappo che solo chi ha un buon allenamento riesce a superare senza difficoltà, ed anche la discesa presenta dei passaggi tecnici che solo i più esperti riescono a superare a primo colpo.
La discesa finale su carrareccia, inoltre, invoglia a lasciar andare i freni ma i numerosi improvvisi cambi di sponda, con l’attraversamento del letto secco del Fosso Fioio, costellato di giganteschi massi, richiedono una buona capacità di guida ed un colpo d’occhio per trovare la linea migliore.
Quest’anno il giro è stato ripetuto due volte, la prima con un gruppetto di temerari che hanno affrontato il maltempo, ma dopo la pubblicazione delle foto in molti hanno richiesto un bis, cosi al secondo appuntamento oltre 20 riders si sono presentati al via!
Un gruppo folto ma omogeneo che in salita ha formato un trenino variopinto nel magico paesaggio dei Simbruini.
La Salita
La salita è lunga e costante fino al monte Autore, mai proibitiva, ma il primo tratto presenta una pendenza molto accentuata che percorsa a “freddo” mette alla prova un po’ tutti.
In questo periodo i Simbruini sono un esplosione di colori; arancione, giallo, verde e marrone ed il foliage la fa da padrone assoluto! Questo rende la salita meno faticosa, soprattutto se la compagnia è quella buona.
Lungo la salita si intravedono anche le rovine di Camerata Vecchia , antica città abbandonata dopo un violento incendio. Superato il bivio per Rocca di Botte tutto cambia, la salita diventa molto più dolce con tratti in falso piano ed in un batter d’occhio si raggiunge il magnifico altopiano di Camposecco dove che fece da scenografia naturale ad alcuni film, tra cui il più famoso Lo chiamavano trinità ! con Bud Spencer e Terence Hill. Purtroppo la casetta dove “viveva” Trinità è stata rimossa anni fa, ma in diversi locali di Camerata Nuova sono ancora esposte le foto del protagonista e del set cinematografico.
Foto di gruppo, uno snack e via, ora il gioco si rifà duro… Da Camposecco si prende un sentiero che conduce in un imponente faggeta, restano tutti a bocca aperta per la sua bellezza, i colori unici ed i giganteschi fusti. I fitti rami visti in controluce disegnano una ragnatela inestricabile, una immagine tipica di questo periodo, che solo in condizioni meteo ottimali si riesce ad apprezzare al massimo… che spettacolo!
Dopo un primo tratto su fondo compatto di foglie, si entra in una piccola gola tempestata da grossi sassi, per attraversare la quale è necessaria una buona tecnica. Un altro piccolo sforzo e siamo nuovamente sul sentiero largo e comodo che ci porta in località chiamata “Tre Confini”. Da qui fino alla cima del monte Autore la salita diventa nuovamente costante, interrotta solo da un piccolo tratto di portage per evitare un passaggio su asfalto.
Ci siamo quasi, da Monna dell’Orso alle Vedute del monte Autore manca poco, ma gli oltre 12 Km di salita e oltre 800 mt di dislivello cominciano a farsi sentire… Rallentiamo il passo ma non ci fermiamo e cosi siamo finalmente alle Vedute; il gioiello dei Monti Simbruini! In questo luogo si ha una vista incredibile su tutta la Valle dell’Aniene che si estende fino ai monti Ernici.
Proseguiamo per un breve tratto a mezza costa sul fianco del monte Autore, fino a raggiungere la seconda croce da cui parte la prima lunga discesa.
La discesa fino a Fosso Fioio
La prima discesa presenta diversi passaggi tecnici intervallati da tratti flow, in puro stile All Mountain, con un fondo ostile pieno di foglie, sassi e qualche ramo. Verso valle qualche tratto flow ci fa prendere velocità finché non entriamo in una piccola valle dove il trail diventa più tecnico e guidato per via degli enormi sassi trasportati dall’acqua che si incanala nella gola con le piogge abbondanti. Passato questo tratto ci aspettano due piccoli rilanci e si arriva sulla strada che porta alla Santissima Trinità da dove inizia la seconda parte di discesa lungo il Fosso Fioio
Fosso Fioio
La seconda parte di discesa procede lungo una carrareccia che costeggia il Fosso Fioio, in secca in questo periodo. Questa strada inizialmente su breccia fine diventa poi compatta e la leggera pendenza permette di pedalare a velocità sostenuta, ma non bisogna perdere la concentrazione perché la strada attraversa diverse volte il letto del fiume cosparso da grosse rocce rendendo necessaria una guida attenta.
Un po’ oltre metà discesa si percorre un lungo tratto lungo il letto del Fosso, ed il gioco si fa duro, ci si ritrova davanti ad un bel rock garden che in pochi riescono a pedalare tutto, occorre procedere a velocità sostenuta saltando da una roccia all’altra e i canali scavati dall’acqua non aiutano di certo. Si ritorna su carrareccia e di nuovo la pendenza fa prendere velocità, i tratti tecnici sono terminati e quindi si procede spediti, solo un tratto tratto lastricato ci fa rallentare, non per la difficoltà ma per riposare le braccia provate dalle forti vibrazioni… io chiamo questo tratto “lo smonta bici”! Pensandoci mi fanno male ancora i polsi 😀
Piccola risalita e siamo di nuovo al punto di partenza di questo bellissimo giro, apprezzato da tutti i partecipanti e che sicuramente verrà riproposto il prossimo anno, magari con l’aggiunta di un approdo mangereccio 🙂
Un ringraziamento a tutti i partecipanti per la magnifica compagnia!