Tra gli itinerari che si possono percorrere sui sentieri di Carsoli Bike Zone, all’interno della riserva Navegna e Cervia, questo è uno di quelli da noi preferiti e che comprende due discese natual molto divertenti, Forche d’Ascrea e Malpasso.
Non ci annoieremo mai di dire che sui trail di Carsoli Bike Zone si possono programmare giri per tutti i gusti, grazie alla numerosità e diversità di sentieri.
Il collegamento dei trail su strade mai troppo ripide e su asfalto permette inoltre di percorrere molti km e fare dislivello senza troppa fatica.
Dopo la recente visita sui trail Conciarelle, Mola e Poeta, per fare un giro molto tecnico ed “enduro style”, questa volta abbiamo fatto un giro all mountain con la A e la M maiuscole.
Il giro prende il via dal bivio per Paganico Sabino, nei pressi del ristorante Lontero dove si può fare colazione e partire subito carichi.
La prima parte di salita fino al paese di Ascrea è su comoda strada asfaltata, con un bellissimo affaccio sul lago del Turano.
Giunti in cima al paese di Ascrea si prosegue in direzione di Valico Sabino, percorrendo una stupenda strada sterrata che si sviluppa all’interno delle Gole dell’Obito.
Da fare particolare attenzione su questa strada nel tratto iniziale, per via delle frequenti frane.
Arrivati nei pressi di una bellissima pineta decidiamo di accorciare il giro e salire a sinistra su un sentiero che accorcerà di circa mezzora il giro.
Il sentiero è pedalabile al 90% con una ebike e almeno per il 60% se si ha buona gamba.
Questo è l’unico tratto di questo giro che richiede un grande impegno fisico, ma dura veramente poco (circa 40 minuti) e l’ambiente circostante non ti fa pensare troppo alla fatica.
Raggiunta la strada carrareccia che proviene da Marcetelli inizia una comoda ascesa fino alla valico tra il monte Navegna e il monte Filone.
Il prato che circonda un fontanile, con acqua 365 giorni l’anno, sembra quasi un prato inglese curato da un giardiniere, ma qui i giardinieri sono i bellissimi cavalli allo stato brado.
Di fianco al fontanile inizia la prima discesa del giro, le Forche d’Ascrea.
Il sentiero è abbastanza flow, soprattutto nella parte finale, ma in quella intermedia sono anche presenti passaggi tecnici tra le rocce, quindi non abbassate la guardia.
Nella parte più flow la difficoltà invece è non farsi distrarre dal bellissimo affaccio sul lago del Turano.
Il trail Forche d’Ascrea termina in cima al paese di Ascrea, poco prima dell’imbocco della carrareccia che sale per le Gole dell’Obito, percorsa a inizio giornata.
Questa volta giunti alla pineta si prosegue dritti, salendo per tutta la carrareccia immersa in un bellissimo bosco, ricco di ruscelli e un affaccio sulla profonda gola.
In cima alla carrareccia si intercetta la strada che collega Collegiove Sabino a Marcetelli. La strada è chiusa al traffico per via delle frane e delle condizioni del manto stradale.
Proprio perchè chiusa al traffico, si sale senza le noie delle auto che ti sfrecciano di fianco, ma grazie alla poca pendenza e il fondo compatto si sale una meraviglia.
La distanza da coprire da quando si esce dalla carrareccia fino al paese di Collegiove è lunga ma mai dura, ma consigliamo di prenderla con comodo visto che l’ultimo tratto di salita da Collagiove all’imbocco di Malpasso presenta un paio di strappi impegnativi.
La seconda discesa dell’itinerario è un classico di Carsoli, nonché la mia preferita ovvero Malpasso.
Questo trail ha di tutto; una prima parte con tantissimi rock garden, una parte centrale con ripidi tecnici e una parte finale veloce.
Si riesce a fare con quasi qualsiasi condizione meteo, grazie a un terreno che drena tantissimo e rocce che hanno comunque sempre un grip buono.
Il giro si conclude a pochi km dal parcheggio, su strada asfaltata in falso piano, l’ideale per concludere il giro e rilassare un pò i muscoli affaticati sia dalla distanza (circa 36km e 1200mt) che dalla discesa di Malpasso.
Ringraziamo gli amici che ci hanno fatto compagnia e i ragazzi di Carsoli che sono sempre attivi nella cura dei sentieri.