sabato, Dicembre 21, 2024
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Alpe della Luna: sentieri Hinton Brown e Crinale della Rocca

L’Alpe della Luna, nome bizzarro che da solo basta a condurre la nostra mente in luoghi immaginari e indurre il nostro cuore a sussultare di ardente romanticismo. Trae origine da una delle tante leggende che da sempre accompagnano queste terre e foreste popolate ancora oggi, si dice, da gnomi e folletti.

Si narra che il giovane Conte Manfredi di Montedoglio e la bellissima Rosalia si innamorarono perdutamente dopo essersi incontrati ad una festa. Gli incontri tra i due giovani divennero sempre più frequenti e, durante una sera di luna piena, la fanciulla raccontó al Conte questa storia: “se quando la Luna si appoggia all’Alpe una persona riesce a toccarla ogni suo desiderio verrà esaudito e tutti i tesori nascosti dall’Alpe saranno suoi, trasformandolo nell’uomo più ricco e potente del creato, ma nessuno é mai riuscito nell’impresa, chi ha tentato, non é mai più tornato, perché l’Alpe é della Luna e lei uccide tutti coloro che osano avvicinarsi”.

I matrimoni a quel tempo erano combinati e i genitori di Manfredi non approvavano questa unione. Il giovane decise quindi di tentare l’impresa e promise alla ragazza che avrebbe toccato la Luna per lei e rubato tutti i tesori dell’Alpe così che nessuno si sarebbe più opposto al loro amore.

Lei, troppo innamorata per permettere che andasse da solo, lo seguì, montarono in sella ai cavalli e partirono alla volta dell’Alpe. Da quella notte nessuno li ha mai visti ritornare e i carbonai e i boscaioli, che avevano costruito le loro capanne nei boschi in prossimità dell’Alpe, raccontavano che nelle notti di plenilunio udivano il galoppo di due cavalli e vedevano due ombre vicine, con le mani protese in alto, nel disperato tentativo di toccare la luna.

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Ed è in questa atmosfera quasi fiabesca che si svolge la nostra traversata, perchè di questo si tratta, per percorrere i due sentieri più belli e tecnici della zona, ovvero quello che scende a Parchiule chiamato Hinton Brown e quello che ritorna a Sansepolcro, detto il Crinale della Rocca.

Il giro, benchè di dislivello contenuto, viene comunque effettuato con un piccolo recupero da Sansepolcro a La Montagna, piccola frazione posta a 682 mt sotto il massiccio dell’Alpe della Luna, soprattutto per ragioni di ore di luce, dato il periodo invernale con le giornate più corte dell’anno.

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La Montagna

Dal piccolo borgo saliamo su una carrareccia con pendenze minime fino a Val di Canale da dove prendiamo a dx l’arcigno sentiero basolato per Col del Sasso che ci farà sudare le famose sette camice per arrivare al sentiero di crinale 00, gli ebikers invece se la pedalano tutta utilizzando nei tratti più ripidi un pò più di assistenza.

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Raggiunto il crinale poco sotto Poggio Alto le cose cambiano radicalmente con un single track spettacolare che ci porta fino al termine della salita posto a 1.222 mt dello Sbocco del Bucine.

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Senriero di crinale 00

Il sentiero ha anche dei begli affacci sulla valle sottostante e si vedono persino i Monti Sibillini imbiancati dalla prima neve di stagione.

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Sentiero Hinton Brown

Dallo sbocco del Bucine si aprono le danze con la prima discesa di giornata che dopo un primo tratto nel bosco esce sul crinale di Colle Quarantelle dove troviamo bei passaggi su roccia arenaria Romagna style.

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Il crinale è breve e rientrati nel bosco arriva la parte più impegnativa con la roccia e i gradoni a farla da padrone. I passaggi tecnici si sprecano e alcuni sono davvero molto suggestivi anche a livello scenografico.

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Unico tratto per riprendere un pò fiato da tutto questo tecnicume è rappresentato da un bel traverso con diversi su e giù per Monte Vallandia dove troviamo anche un bellissimo crinale ideale da cavalcare in bike.

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Ma poi ricominciano i roccioni sempre più minacciosi e arcigni dove bisogna letteralmente danzarci sopra per passare indenni.

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La Torre di Ville ci dice che siamo quasi arrivati in fondo, è il preludio del gran finale con una serie interminabile di gradoni in sequenza che ci faranno sudare le famose sette camicie e chiedere quasi pietà.

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E per non farci mancare nulla c’è anche un super ripido al limite della fattibilità che vince a mani basse il titolo di passaggio più ostico di giornata.

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La discesa termina a Ville un piccolo agglomerato di case sopra Parchiule, siamo sbucati nella valle dl Torrente Auro e per poter tornare a Sansepolcro ci attende ora la salita più lunga di giornata. Prendiamo quindi il sentiero 90 che in leggera salita costeggia il Rio della Villa, questo tratto è molto suggestivo a causa delle numerose cascatelle e pozze d’acqua che il torrente forma nel suo scorrere verso valle che d’estate sarebbero delle piscine ideali per una bella rinfrescata in queste acque molto pulite e trasparenti.

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Raggiunto Case Pratiduccio lasciamo il Cai e giriamo a sx per Monte Finocchio per una carrareccia che inizialmente presenta bei strapponi ripidi poi invece sale molto dolcemente fino a Case Val di Doga. Qua bisogna fare attenzione e girare a dx per un sentiero non molto evidente e non segnato che con tratti ripidissimi, impedalabili anche dalle ebike, ci rifarà riguadagnare il crinale 00 sotto Monte Sodo Pulito.

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il ripidissimo fuori sentiero per il crinale 00

Non ci rimane che qualche piccolo strappo e ripido rilancio fino a ‘Poggio Tre Termini’ e anche per oggi le fatiche si possono considerare concluse, da qua in poi sarà solo ed esclusivamente discesa.

Crinale della Rocca

La discesa fino al Passo delle Vacche è nel bosco ed abbastanza flow se si eccettua un brevissimo rock garden, poi però raggiunto il Crinale della Rocca le cose cambiano radicalmente.

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Il bellissimo Crinale della Rocca

Questa discesa è molto più impegnativa della precedente poichè è un continuo susseguirsi di gradoni molto alti alcuni dei quali impossibili da copiare ma solo da saltare, tratti flow non esistono e la roccia fissa è praticamente dappertutto.

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L’attenzione e la concentrazione sono sempre ai massimi livelli e alcuni passaggi vanno prima studiati per vedere la traiettoria fattibile in bike onde evitare spiacevoli sorprese.

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Il crinale termina all’Eremo di Montecasale, luogo di meditazione e silenzio che merita senz’altro una visita, uno dei luoghi prediletti da San Francesco dove risiedette più volte ed è ancora visibile il letto di pietra dove si rannicchiava a riposare. Questo luogo è famoso per numerosi fatti miracolosi accaduti tra cui, per ricordarne alcuni, la vocazione del beato Angelo Torlati, l’episodio dell’orto e i cavoli piantati all’insù, il miracolo del pane.

Dall’eremo parte l’ultimo tratto di discesa, il Sentiero di Francesco, una volta era sentiero ora è stato sistemato con tutte scale in legno a tornanti che lo rendono ancora più impegnativo, degna conclusione del nostro giro altamente tecnico.

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il Sentiero di Francesco

Il video del giro realizzato da Toni Partipilo

Galleria fotografica

Alpe della Luna
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