Quota mille, ambiente naturale di straordinaria bellezza a ridosso del Parco Naturale dei Monti Simbruini. Terre fertili, acque sorgive fresche e spumeggianti, natura prospera e rigogliosa, animali al pascolo brado, sembra di girare in una fiaba senza lupo cattivo. Ma attenzione, non è un percorso da prendere alla leggera, alcuni passaggi, soprattutto in discesa, richiedono buone capacità di guida tecnica per mantenere il controllo e rimanere in sella su fondo smosso e sassoso.
La traccia del percorso
Parcheggiata l’auto sull’ampio piazzare vicino la trattoria Sorpaiolo, si procede in salita per un paio di chilometri, poi si entra nei pascoli, su un sentiero in leggera discesa con roccia esposta che lo rende abbastanza insidioso. Il sentiero conduce ad una carrabile dal fondo sconnesso e in forte pendenza, il pezzo più difficile, che con numerose rampe conduce fino alla cascata di Trevi, un posto incantevole che merita una sosta.
Immagini dei luoghi
Si prosegue per oltre dieci chilometri in salita, prima su asfalto, poi attraverso i pascoli, su stradoni sterrati e sentieri con pendenze sempre più proibitive, rese più impegnative dal fondo sconnesso. Con un po’ di fatica si giunge all’Arco di Trevi, una imponente costruzione megalitica che spunta all’improvviso nei boschi, realizzata in epoca preromana (III secolo a.C.) con giganteschi blocchi di pietra calcarea sagomati e perfettamente incastrati a secco, per delimitare il confine tra le terre dei popoli Ernici e degli Equi, ma si tratta di una ipotesi, la più accreditata, non esistono prove certe sulla sua funzione originaria.
Qualche discesetta pietrosa e scassata
La versione del Principe
Dopo qualche saliscendi inizia una bellissima discesa nei prati che inframmezzano le aree boscate, poi ancora una breve salita e comincia la discesa finale su un serpeggiante single-track che si snoda nel bosco fitto, tra roccia esposta e romantiche ginestre in fiore. Un bel giro, appagante per il corpo e per lo spirito.