Location di grossa fama e conosciuta da tutti come l’olimpo del ‘tecnicume’, Palazzuolo non poteva mancare nel novero dei nostri giri più tecnici e sfruttando l’occasione della trasferta di Nicola in terra bolognese ne abbiamo approfittato per visitare nuovamente questa zona con un giro che percorre i suoi trail più famosi come la discesa dal crinale di Lozzole abbinandola però ad una new entry ovvero il Fosso delle Fogare e chiudendo poi il giro con la classica PS2 Castellaccio.
Grazie alla meccanizzazione della prima salita da Palazzuolo al Passo della Sambuca sia per ragioni di tempo, viste le giornate cortissime, che per la nostra allergia all’asfalto, ne è venuto fuori un giro con pochissimo dislivello positivo e invece un ragguardevole dislivello negativo il che, considerata anche la difficoltà tecnica delle discese, ne ha fatto scaturire un giro abbastanza impegnativo ma di grande soddisfazione soprattutto per gli amanti del genere trial.
La giornata inizia non con i migliori auspici data la nebbia con visibilità pressochè azzerata e che rende il fondo scivolosissimo, più che a Palazzuolo sembra di stare nei paesi britannici e l’atmosfera che si respira sulla salita dal Passo della Sambuca al Passo dei Ronchi di Berna è proprio quella tipicamente british.
Sul basolato sentiero 701 verso il Passo dei Ronchi di Berna
Il sentiero basolato, già di per se difficoltoso, con queste condizioni risulta impossibile da pedalare e anche a spinta abbiamo le nostre gatte da pelare per procedere senza cadere, ma tant’è in fondo sono solo poco più di 100 mt di dislivello per arrivare all’imbocco della discesa.
Crinale di Lozzole
Sentiero 505 tenete bene a mente questo numero, non è da giocare al lotto 😂😂😂 ma il numero dello strabiliante sentiero che dal Passo dei Ronchi di Berna scende alla chiesa di Lozzole, un crinale con la C maiuscola, di quelli che si ricordano per tutta la vita.
La prima parte nel bosco, dato il fondo bagnatissimo dalla nebbia, ci obbliga a fare gli straordinari per poter procedere in sella ma poi raggiunto il crinale le cose cambiano radicalmente, la nebbia non c’è quasi più e il crinale non solo è asciutto ma con l’umidità che c’è stata presenta un grip da sogno, e allora via con la giostra e il divertimento.
Il comune denominatore della discesa sono i gradoni di roccia arenaria ma la cosa che la rende così unica è che ci si possono inventare tantissimi passaggi in base alla propria inventiva e abilità, il che la fa diventare un vero e proprio parco giochi.
Il sentiero mette a dura prova le abilità dei bikers perchè oltre ai gradoni si uniscono tornanti molto stretti dove è obbligatorio saper eseguire il nose press per poterli girare, creando un mix davvero micidiale.
In alcuni passaggi sembra addirittura di stare nello Utah con passaggi simil ‘Rampage’ data la grandiosità del paesaggio roccioso.
Ma quello che fa brillare gli occhi è il crinale, di questa fatta se ne trovano pochissimi in Italia.
In fondo alla discesa troviamo anche una brutta sorpresa, il passaggio ‘Pablo‘ è stato rovinato da una scala che è stata messa per far salire i pedoni, peccato era un passaggio molto adrenalinico tra due rocce che alzava sempre l’asticella delle difficoltà.
La discesa termina alla Chiesa di Lozzole, dove veniamo letteralmente catapultati da un bel passaggio su roccia.
Da qua per poter scendere nel fosso delle Fogare bisogna ripercorrere in salita a ritroso il sentiero appena fatto fino all’imbocco del sentiero 551. E’ un tratto molto breve di spintage/portage ma la discesa ricompenserà alla grande la piccola fatica che bisogna sostenere.
Fosso delle Fogare
E’ una discesa stupenda che si svolge in un ambiente primordiale molto wild e dove sembra di stare fuori dal mondo, ma nonostante ciò il sentiero lo abbiamo trovato in condizioni perfette e pulitissimo benchè siamo a novembre.
Nella prima parte si segue il sentiero 551 fino a la Casetta, un bel single track nel bosco molto flow, poi si lascia il Cai e deviando secco a sx ci si immette in un sentiero non segnato ma ben evidente e pulito fino a Ca’ di Bonaccia.
Da qua comincia la parte più bella e spettacolare del sentiero con bei tratti di aereo crinale che si getta sopra il fosso delle Fogare con passaggi su roccioni da antologia grazie al contesto del luogo, un mix davvero fiabesco dove scenderci in bici sembra quasi irreale.
Sotto di noi il Fosso delle Fogare con l’acqua a formare numerose cascatelle in un contesto paesaggistico davvero unico.
Anche in questa discesa i passaggi su roccia si sprecano e le numerose rock session fanno alzare l’asticella delle difficoltà.
La discesa termina dentro il fosso ragion per cui questo sentiero va percorso unicamente in periodi di secca sia per la presenza di numerosi guadi che per i tratti dove si percorre proprio il letto del fiume, in questo periodo con le foglie quasi tutte cadute il contrasto con l’acqua crea una tavolozza incredibile tale da sembrare di stare dentro un dipinto.
Dopo numerosi guadi e lunghi tratti con le ruote in acqua il sentiero abbandona definitivamente il fiume e con uno stupendo flow in leggera discesa ci riporta alla civiltà sbucando a Praticino.
Ci attende ora una lunghissima salita per la carrareccia del sentiero 529 che passando per Stabbia ci riporta alla Chiesa di Lozzole. La salita è tutta pedalabile anche se presenta numerosi tratti con pendenze ampiamente superiori alla doppia cifra. Dalla chiesa poi riprendiamo il 505 fino al Monte Prevaligo con una bellissima ma arcigna basolata, anche qua in alcuni tratti bisogna fare gli straordinari per salire in sella anche se è l’ultima fatica perchè una volta in cima sarà tutta discesa (o quasi) fino a Palazzuolo.
PS2 Castellaccio
La classica discesa enduro ma non pensiate di andare giù belli sparati e senza tirare i freni, qua c’è sempre la roccia a farla da padrone e dovrete fare i conti con passaggi tecnici e rock garden.
A complicare il tutto ci sono le condizioni del fondo molto scivoloso e quasi bagnato per l’umidità della sera, un mix micidiale tant’è che alcuni passaggi si rivelano quasi un terno al lotto portarli a termine senza scivolare e cadere.
Il sentiero termina proprio dentro al paese dove è consigliata una bella visita tra le sue viuzze e dove poter gustare una meritata birra.