Un giro in una location speciale, i monti Simbruini, per una occasione speciale, la reunion del gruppo per la consegna della nuova maglia, che fin da subito ha dato prova dei superpoteri conferiti a chi la indossa 😉 .
L’itinerario prevede l’ascesa a monte Calvo (1.591 m slm) passando nel quadrante sud-orientale del Parco, quello meno frequentato, ed in e-bike risulta tutto pedalabile, mentre con bici muscolare, i tratti con pendenze proibitive, da fare a spinta, risultano davvero molto limitati. In ogni caso, l’impegno richiesto non è da sottovalutare, 36 Km con poco meno di 1.600 metri di dislivello cumulato, ma la discesa è decisamente remunerativa. Prima la lunga linea aerea dalla vetta del Monte Calvo, poi gli innumerevoli tornantini del Morra Ferogna, tramutano ampiamente il sacrificio in euforia e gioia.
La traccia del percorso
Il punto di partenza già la dice lunga, il parcheggio di fronte ai resti della villa di Nerone. Da qui si pedala per circa tre chilometri in direzione monasteri, su una strada in lieve salita, superando prima Santa Scolastica e poi il Sacro Speco, per imboccare subito dopo una strada laterale con pendenze più accentuate, che con una serie di tornanti porta rapidamente in quota. Dopo circa un chilometro, l’asfalto lascia il posto ad una carrareccia sassosa, da cui si aprono scorci panoramici di tutto rispetto. Poi si entra nel bosco, e lo spettacolo diventa magia, percorrendo un sentiero che serpeggia in mezzacosta tra verdeggianti alberature, con numerosi passaggi tecnici in salita e in discesa.
Fuori dal bosco l’orizzonte si amplia, offrendo immagini suggestive di una natura brulla e sonnacchiosa al risveglio primaverile.
Sopra le cime l’orizzonte spazia verso la piana di Jenne e gli altipiani di Arcinazzo, con il monte Serrone sullo sfondo.
Si procede ancora un po’ in salita, su carrareccia, poi un passaggio nel bosco conduce ad un prato fiorito, e procedendo oltre si sale ancora nel bosco, fino all’agognata tappa di Campo dell’Osso, dove la presenza di qualche struttura rende possibile effettuare una sosta per un caffè.
Ritemprate le membra, si prosegue su una carrareccia in salita, fino ad un punto panoramico con affaccio sul versante meridionale, da cui è possibile meditare su tutto il percorso fin qui realizzato.
Da qui si può assaporare un piccolo anticipo di discesa, qualcuno indossa le protezioni, poi giù, su un trail che avanza sinuoso nel bosco, fino al Passo delle Pecore, dove inizia l’ultimo sentiero in salita che conduce alla vetta del monte Calvo.
Ancora un piccolo sforzo e siamo in vetta, quattro chiacchiere in allegria, la foto di rito, poi tutti in assetto da battaglia e si scende.
L’attacco è molto flow, per qualcuno troppo facile e, per complicare le cose, decide di percorrerlo su una ruota sola, quella anteriore 😀 .
Con un po’ di pazienza, però, presto arriva qualche passaggetto più piccante, ed il nostro Nico Freestyle, con maestria, improvvisa al volo la sua soluzione personale.
Il sentiero prosegue più nervoso, qualche passaggio su roccia fissa, un po’ di smosso, e siamo alla Sella di Campaegli, da cui ha inizio la discesa regina, da queste parti, Morra Ferogna trail.
L’attacco non ammette indugi, un paio di tornanti su fondo smosso e sassoso danno inizio alle danze.
Oltre tre chilometri e mezzo di tornanti solcano un ambiente naturale in continua mutazione. Flow nel bosco, ripidi, roccia smossa, fissa ed a gradoni, una varietà infinita di situazioni in rapida successione mettono alla prova capacità di guida tecnica ed improvvisazione, per una esperienza impegnativa ma mai estrema.
Per maggiori ragguagli date un’occhiata al video, rende l’idea più di tante parole.
La versione di Nik_MTB_Rider
La versione di Enrico Campanelli
Dispiace un po’ dover sprecare gli ultimi trecento metri di dislivello negativo su una strada asfaltata, però non ci sono alternative, se non riguadagnando quota per scendere dal lato monasteri, ma per oggi possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti.