Un percorso all mountain con una salita quasi del tutto pedalabile, per raggiungere le bellissime creste del monte Calvo e la lunga discesa per Scoppito.
Il monte Calvo sta diventando una delle nostre mete preferite, complice una discesa molto flow ma divertente, che offre comunque spunti tecnici e panorami bellissimi.
Il valore aggiunto è sicuramente la cresta di questo monte, totalmente pedalabile e senza alcuna difficoltà, con un panorama davvero mozzafiato.
Per salire in cima ai 1898 mt s.l.m. del monte Calvo ci sono principalmente due strade; la prima, percorsa nel giro dello scorso anno, sale da Rocca di Corno su una strada sterrata che negli ultimi km e difficilmente pedalabile, la seconda invece è quella percorsa in questo giro.
In questa seconda opzione la salita è quasi tutta su asfalto, almeno fino a 1400 mt s.l.m. e gode quindi di un ottima pedalabilità, anche per chi non ha una gamba eccezionale.
Nonostante sia una strada asfaltata il traffico è limitatissimo, in quanto porta solo alle antenne e terreni privati.
La strada sale con una pendenza costante ed è quasi tutta in ombra ottima quindi anche in estate, anche se a queste altitudini il caldo non si fa sentire molto.
Giunti però alle antenne, dove Nicola e altri amici trovano un bel ripido con cui giocare, la storia cambia e inizia la vera dura salita.
Il primo tratto è su sterrata, con fondo a tratti smosso e quindi difficilmente pedalabile.
Giunti a un bivio, nei pressi di un fontanile, dove purtroppo l’acqua non risulta potabile, si possono scegliere due strade: puntare la croce e salire su prato, oppure proseguire la sterrata e poi salire, sempre in freeride, lungo una piccola cresta.
Entrambe le soluzioni prevedono di spingere la bici (in alcuni tratti ancora meglio il portage), la differenza è che con la seconda via si allunga un pò e si fa un pò meno di spingismo.
Tanto è poca la differenza che decidiamo di prendere la via più breve, nonchè quella un pò più dura, dove solo se si ha una ebike si riesce a pedalare in alcuni tratti.
Giunti in cima il panorama è bellissimo, sotto di noi L’Aquila e la piccola cresta che si poteva fare come alternativa.
Ora inizia il tratto in cresta, che purtroppo non è continuo, ovvero ci sono dei tratti da risalire, a volte con bici a spinta, ma nei tratti in discesa l’adrenalina è alle stelle.
Giunti ad un bivio, da dove si incrocia una via di salita che viene da Rocca di Corno e il bivio che porta al monte Giano, prendiamo a destra e percorriamo un tratto aereo davvero stupendo che ci condurrà, con sali e scendi, alla vera discesa.
Su questo tratto di sali e scendi aereo si viaggia con sullo sfondo i monti della Laga e il Gran Sasso, uno spettacolo!
Sono davvero pochi i percorsi aerei con un panorama cosi bello e una pedalabilità pari quasi al 100%.
Non mancano però i passaggi tecnici, quasi tutti aggirabili, ma chi cerca emozioni troverà pane per i suoi denti.
Arrivati ad una piccola sella, sulla strada che viene dalle antenne e che si poteva percorrere come alternativa a tirar dritti, si prende a sinistra e inizia la lunghissima discesa fino a Scoppito.
Primo tratto su carrareccia scassata, poi sentiero molto flow con un paio di rilanci.
Ultimo tratto in una bellissima pineta, sempre molto flow, ma con successione di curve molto divertente.
Ringraziamo tutti gli amici incontrati lungo il giro, tra cui il gruppo del Vallone delle Cese, sempre di buona compagnia e disponibile. Passate anche a trovarli nell’omonimo bike park, un vero gioiello dell’Abruzzo.