Sentieri disegnati con sapienza e discrezione in un ambiente naturale di grande bellezza. Tanta discesa, tra Valle del Morretano (4,5 km), Vacca Morta (3,5 km) e Canalone (2,5 Km), sono quasi 10 Km di sentieri montani, per addentrarsi in un magnifico bosco serpeggiando tra faggi imponenti, scavalcare gradoni di roccia e radici, con l’aria fresca della montagna nel naso.
Una esperienza di montagna ostile ma non troppo, che ti fa faticare con salite smosse e un po’ di spingismo, ma che ti regala paesaggi e ambientazioni sempre diverse, dalle valli aride e desolate a luoghi di natura verde e rigogliosa, con sullo sfondo la suggestiva cornice dei monti della Majella e del Gran Sasso.
Salita verso la Valle del Morretano
E’ ormai diventata la destinazione preferita tra quelle più distanti… ti svegli presto, ma ne vale la pena!
Autostrada Roma – L’Aquila, uscita Tornimparte, meno di un’ora da Roma e sei al parcheggio, quello della Casa degli Alpini, appena fuori dal casello. Abbiamo appuntamento con Carlo di Attitude team per meccanizzare i primi 600 metri di salita.
Sbarcati dal furgone a quota 1.650, inforchiamo le bici e lasciando subito l’asfalto, percorriamo la valle in discesa su una carrareccia scassata, con il monte Cornacchia (2.010) e la maestosa vetta del Puzzillo (2.174 m) a dominare la scena.
La Valle del Morretano
Arriviamo a briglia sciolta al rifugio Alantino, l’ultimo presidio umano attrezzato con una macchina da caffè e qualche brioche. Ne approfittiamo volentieri, da qui comincia la dura salita per aggirare il monte Puzzillo svalicando nella valle del Morretano.
Si pedala per sei chilometri su una carrareccia un po’ scassata, con una ascesa complessiva di 400 metri. Sui monti attorno sono ancora evidenti i canali di scorrimento delle nevi in fusione, il paesaggio sembra cesellato da un artigiano di un certo livello.
Si fatica anche volentieri in un contesto naturale che stupisce ad ogni sguardo.
Poi si abbandona la carrareccia per svalicare nella valle del Morretano, con circa 150 metri di dislivello positivo in un chilometro da fare a spinta, per raggiungere la selletta a quota 1.951 mt.
Una sosta in quota ce la siamo meritata, e dividiamo volentieri il prato e l’aria fina con le mandrie di cavalli al pascolo brado.
Rifocillate le membra e vestite le protezioni, ci proiettiamo in freeride nella valle per oltre 4 chilometri discesa wild, con notevoli pendenze da gestire e vari passaggi su roccia dove, volendo, ci si può divertire.
Discesa Vacca Morta
Dopo un breve trasferimento nei boschi su una comoda carrareccia, giungiamo al Vacca Morta trail. Si abbandona di netto il ciottolame e ci si tuffa nel bosco, su un sentiero dal fondo terroso dove la roccia fa sempre capolino, non mancano spuntoni da affrontare con decisione e adeguate capacità di guida.
Qualche passaggio si presta ad interpretazioni più ardite, ma c’è sempre l’alternativa fattibile.
Il sentiero è brioso e divertente. Curve strette e passaggi veloci spondati, qualche gradone…
…e, volendo, non mancano le occasioni per staccare da terra.
Discesa Canalone
Siamo in prossimità del parcheggio delle auto, decidiamo di guadagnarci a pedali altri 400 metri di ascesa, e Canalone trail quei 4 chilometri di asfalto e 2 di carrareccia da fare sudando sotto il sole di mezzogiorno li vale tutti.
Anzi, Nicola Zascariani, ottimo pedalatore che su e-bike letteralmente vola, durante la salita si toglie anche lo sfizio di scavalcare un muro di roccia…
…e un fontanile.
Arrivati a quota 1.400 abbandoniamo lo stradone ed iniziamo il Canalone trail.
L’attacco del sentiero si addentra in un ambiente montano brullo e un po’ insidioso, con diversi passaggi su roccia.
La seconda parte del trail, della quale non abbiamo foto perché non abbiamo avuto la determinazione di fermarci, scende sempre più ripida, insinuandosi nella valle lungo una poderosa linea di convogliamento delle acque meteoriche, il Canalone appunto.
Nel tratto iniziale si segue il canale serpeggiando da una sponda all’altra, poi, progressivamente, il varco si stringe, proponendo numerosi gradoni di roccia naturale in sequenza, salti d’acqua in secca, che se presi in scioltezza e alla velocità giusta, possono dare grande soddisfazione.
Variante Attitude Line
Al termine del trail Canalone, seguendo la nostra traccia si scende a sinistra su asfalto, ma non avendo problemi di tempo si può fare un’altra discesa. All’uscita del Canalone trail andate a destra, e dopo poche decine di metri, in corrispondenza di uno slargo, oltre il guardrail, sulla destra troverete l’imbocco della parte bassa di Attitude Line.
La linea Attitude termina poco sotto la casa degli Alpini, punto di inizio di questo tour, quindi per tornare alla base sarà necessario pedalare un po’ in salita.
Attenzione, valutate bene se fare una ulteriore discesa, soprattutto se si è stanchi, la parte bassa di Attitude Line è caratterizzata da ripidi impegnativi e passaggi tecnici.
In conclusione: un itinerario all-mountain suggestivo e appagante, senza chiedere troppo in fatica, ideale per gli amanti della guida tecnica e i fanatici dell’enduro.