Dopo la pulizia accurata del sentiero che da Fonte Canale sale al Cafornia per Cimata Fossa dei Cavalli, non stavamo più nella pelle per andarlo a provare, ed allora, dopo solo due giorni, eccoci di nuovo qui sotto al Velino ed al Cafornia in compagnia di altri amici desiderosi di testare il lavoro svolto e mettere per primi le ruote su questo sentiero risistemato da noi.
Stavolta la via della salita è quella classica, dalla Valle Majelama
una delle valli appenniniche create dall’azione degli antichi ghiacciai, stretta tra la Costa della Sentina e il crestone est del Cafornia e che viene chiusa da febbraio ad agosto per rendere più tranquilla la nidificazione di una colonia di Grifoni (Gyps fulvus), avvoltoio di grandi dimensioni che nidifica proprio nelle sue pareti rocciose. La salita sarebbe anche pedalabile perché la pendenza è molto dolce ma le innumerevoli pietre presenti sul sentiero impediscono di procedere in sella e quindi si spinge anche qui, peccato veramente. Usciti dalla stretta valle entriamo nella più solare Valle del Bicchero
ma la situazione ciclabilità non cambia, si spinge anche qui, siamo quasi a 1000 mt di dislivello senza mai far girare le pedivelle; solo in prossimità del Colle del Bicchero possiamo sgranchirci un po’ le gambe, con 50 mt in sella, in compenso la visuale è sbalorditiva, col Costone da sopra a fare da buona guardia e la bellissima Val di Teve sotto.
Ripreso fiato saliamo sul facile sentiero 1 verso Monte il Bicchero e tralasciando la vetta, oggi affollatissima, veniamo letteralmente ipnotizzati dalla vista delle enormi pietraie che dal Velino scendono verso Capo di Teve
e verso i Monti della Duchessa col Murolungo e Morrone in bella mostra.
E’ questa una delle zone più belle di tutto il Velino, non c’è che dire, pedalare qui ti fa toccare il cielo con un dito vero Gianluca ?
Carmine verso la bocca del cratere
qualche piccola divagazione frutto di deformazione professionale
e dopo un ultimo duro strappo, da affrontare rigorosamente in portage, siamo in cresta, all’imbocco del fatidico sentiero 7… le fatiche sono terminate, ora si scende e basta !
La primissima parte, vista la forte pendenza che avrebbe vanificato in poco tempo un eventuale lavoro di pulizia, per scelta avevamo deciso di lasciarla così com’era anche perché le pietre presenti sul sentiero più che un ostacolo fungevano da aiuto, vista la pendenza molto accentuata…
limitandoci a togliere solo quelle che impedivano proprio di scendere in bici
poi, passato l’unico tratto freeride su manto erboso, dove ognuno è libero di scegliere la propria traiettoria
eccoci nella parte più bella e divertente di tutta la discesa, qui le linee sono state da noi ripulite e disegnate delimitandole con i sassi, il sentiero è pulitissimo e scorre sotto le ruote che è un amore
La discesa non è tecnica, ma solo sulla linea principale, ci sono molte varianti piccanti e accattivanti che due vecchi marpioni (in senso ciclistico naturalmente ahahah) come Carmine e Nicola riescono a valorizzare al meglio.
C’è di tutto, roccia
flow ed anche i tornanti non mancano, la discesa è veramente completa
e con un po di inventiva ci si può sbizzarrire a trovare infiniti nuovi passaggi.
Arrivati a Piè di Cafornia, invece di continuare per il 7 e scendere a Fonte Canale, prendiamo a sx un sentiero spazzolato e flowissimo così da poter planare alle auto tutto su single track e risparmiarci lo stradone da Fonte Canale alle auto, è questa la famosa ciliegina sulla torta che ci fa terminare il giro col sorriso stampato sulla faccia e la constatazione che il lavoro di pulizia fatto meritava veramente…
Quando solcherete con le vostre ruote questo sentiero rivolgete un pensiero a noi, e se vi sarà piaciuto regalateci un cinque, questa sarà per noi una grande soddisfazione.