Itinerario tra i monti della Laga, che dà tanto senza chiedere troppo, soprattutto se realizzato in questo periodo, con i nevai in fusione, che alimentando torrenti e cascate creano uno scenario naturale di impareggiabile bellezza. Una esperienza in perfetto stile all-mountain, unica salita, in gran parte pedalabile, e discesa su ripido single-track che avanza nella foresta lussureggiante serpeggiando tra alberature imponenti, impegnativo ma mai estremo, una situazione di guida che potremmo definire technical flow.
Si parte in bici da Padula, un grumo di case a 930 m slm, 118 residenti secondo stime ufficiose, ma per strada non si incontra nessuno. Nessun pubblico esercizio nel raggio di chilometri, l’unica locanda esistente in paese ha chiuso definitivamente i battenti dopo il terremoto, per mancanza di clienti. Ce lo racconta una vecchina, posando per un attimo la ramazza, “qui le case non sono crollate, ma non viene più nessuno, neanche l’estate… per fare la spesa dobbiamo andare a Teramo, quasi 100 chilometri tra andata e ritorno”.
Si comincia subito l’ascesa pedalando su asfalto fino a Riano, poi, prima di arrivare in paese, svolta secca a sx ed inizia lo sterrato, con una ripida salita su una bancata di arenaria…
… bellissima !
Da qui proseguiamo sul Piano del Signoretto, abbandonando definitivamente ogni traccia di civiltà per immergerci in un meraviglioso ambiente naturale.
Si pedala abbastanza agevolmente, eccetto in alcuni tratti un po’ sporchi, poi, nei pressi di Colle Castello il fondo migliora…
e, spingendo un po’ su pedali per superare alcuni tratti più ripidi, si pedala fino al rifugio Il Ceppo, dove ci attendono un ottimo caffé e squisiti cornetti della nonna.
Da Ceppo l’ascesa prosegue su una comoda forestale
fondo compatto e molto panoramica, con il Gran Sasso che fa capolino immerso tra le nubi
Con un po’ di fatica giungiamo al rifugio Lago dell’Orso, la salita è praticamente finita e la meravigliosa vista sul Fosso della Cavata e Pizzo di Moscio (2400 m slm) impongono una piacevolissima sosta contemplativa.
Ristorate le membra riprendiamo il cammino verso i nevai in fusione, percorrendo il Sentiero Italia, tagliato in mezza costa lungo le pareti scoscese della Valle della Cavata.
All’estremità della valle il canalone carsico che convoglia le gelide acque dei nevai in fusione. E’ il trionfo dell’acqua sorgiva, sgorga ovunque tra i giganteschi lastroni di arenaria…
dando origine a spettacolari salti d’acqua, e la Cascata della Cavata merita sicuramente una foto ricordo.
Qualche ripidello per pompare l’olio nella forcella…
poi diamo inizio alle danze, su un single-track che scende sinuoso e ripido nella foresta, con gomiti stretti e vertical da capogiro.
Una discesa che non si dimentica, per la bellezza dell’ambiente naturale e l’esperienza di guida su un trail in prevalenza flow ma che non fa mancare passaggi più impegnativi su radici e roccia fissa a gradoni.
Ma per farsi un’idea dei luoghi e del tracciato, non c’è nulla di meglio che dare un’occhiata al video, gustando gli impeccabili nose-press di Nicola Zascariani e qualche passaggio spregiudicato degli altri compagni d’avventura: Stefano Taini, Stefano Scott, Stefano Costa, Stefano Farkas, Andrea Nasini e Maurizio Violator.