Un bel giro per le sgambatine in zona. Panoramico, belle salite, sfiancanti ma su fondo compatto, si procede a spinta solo negli ultimi cinquecento metri, e non mancano le discese, un tratto iniziale nel bosco, breve ma divertente e il lungo discesone che da Monteflavio porta a Stazzano, croce e delizia dei bikers locali.
Punti di interesse
- Vista sulla piana del Tevere nel passaggio tra Montorio e Monteflavio
- Centro storico di Montorio Romano
- Veduta dal belvedere di Monteflavio
- Boschi cedui.
L’escursione
Un bel giretto in compagnia di Orso Tranquillo, valente biker locale e profondo conoscitore del territorio sabino, e non solo, una sessantina di chilometri con oltre 1.300 metri di salita, facciamo il suo giro, il percorso seguito negli allenamenti infrasettimanali.
Infatti sembra proprio adatto allo scopo, un percorso duro, vario, ma senza cose estreme, un percorso di allenamento.
La traccia parte dalla curva di Fratini, nei pressi di Monterotondo, località Grotta Marozza, luogo ben conosciuto da chi pratica la mountain bike in zona, passaggio obbligato per molti percorsi che poi si addentrano nella campagna Procedendo su carrareccia ed attraversando bellissimi campi coltivati a vigneto, uliveto e frutteto, si incrocia la Strada Pascolare via della Neve, proseguendo in leggera salita su strade secondarie asfaltate fino a Stazzano e Moricone. Da qui la questione si complica, per raggiungere Montorio Romano si affrontano una serie di rampe cementate molto ripide, ma l’ottimo stato di conservazione garantisce un ottimo grip al pneumatico, basta solo spingere forte sui pedali.
Da Montorio si procede verso Monteflavio in salita, prima su cementata, poi su una carrareccia sempre più sconnessa, poi su un sentiero appena visibile, che si addentra nei boschi scomparendo a tratti nella vegetazione. Alcuni passaggi, per pendenza e condizioni del fondo, sono da fare a spinta, ma si tratta di poche centinaia di metri. Giunti in prossimità di Colle Macchia Petrosa, a 900 metri sul livello del mare, inizia la discesa. Il primo tratto è il più divertente, e richiede un po’ di guida tecnica, nulla di eccessivo però, solo qualche roccia esposta lungo il tracciato e qualche dislivello da affrontare in fuorisella.
In pochi minuti si arriva a Monteflavio, dove è possibile effettuare una sosta panoramica sulla bella piazzetta belvedere, ma se non si è ispirati si può proseguire in discesa verso lo stadio, e dopo una breve salita, imboccare l’interminabile discesone che conduce a Stazzano. E’ uno stradone a tratti molto sassoso, soprattutto nelle curve, dove l’erosione meteorica è più intensa e in alcuni casi crea anche dei canali di scorrimento abbastanza insidiosi. Nel tratto intermedio, invece, la principale causa di pericolo è data dallo sgretolamento delle cementate, sempre per azione della pioggia, con l’affioramento della rete elettrosaldata affogata all’interno e la formazione di profondi gradoni irregolari tra la cementata e la strada pietrosa. Occhi aperti quindi e se non si è pratici conviene non mollare troppo la leva del freno.
Rientro sul bellissimo single track attraverso il bosco di Gattaceca.
Un ringraziamento ad Orso Tranquillo per la splendida compagnia.