20 ottobre 2013, temperatura mite, cielo a tratti nuvoloso ma senza pioggia, condizioni meteo ottimali per condurre un gruppo di trenta intrepidi bikers all’esplorazione delle città fantasma.
Con noi (Escursionisti MTB quasi al completo), il gruppo Mountain Bike nel Parco dei Castelli Romani, guidato da Roberto Sinibaldi, il mitico RobertOne, esperto freerider e caro amico, e alcuni ciclisti romani, tra cui Anton, nuova conoscenza ma esperto ciclista XC, Daniele e Maria, giovani ciclisti urbani che uscendo di casa la mattina all’alba non avevano ben chiaro cosa gli stesse per capitare.
Il giro infatti non è proprio una “scampagnata”, c’è da sudare. Si sviluppa su lunghi tratti di strada sterrata con fondo sconnesso e sassoso e non mancano passaggi tecnici, tra spuntoni di roccia affiorante e crepacci scavati dalla pioggia, difficoltà che diventano sempre più gravose procedendo verso i primi rilievi montuosi, ma non abbastanza da scoraggiare gli intrepidi ciclisti, disposti in alcuni tratti a procedere a spinta pur di giungere alla meta.
La sosta a Stazzano Vecchia, come da programma, consente di esplorare i resti del borgo rurale e le rovine del castello, regalando anche qualche gustoso melograno, quello che serve per reintegrare un po’ di zuccheri.
Poi Stazzano Nuova, per il rifornimento d’acqua, e su verso la montagna.
La salita più impegnativa termina ai piedi del castagno secolare, e dopo una breve sosta per recuperare le energie, si riparte in discesa alla volta del Castiglione di Palombara.
Vagando tra le rovine dell’antica fortezza, la consapevolezza che i tratti più duri del percorso sono ormai alle spalle, crea la situazione ideale per godere appieno del fascino dei luoghi, sperimentando la stratificazione della storia nella giustapposizione di componenti architettoniche di epoca differente e la forza dirompente della natura che vincendo la sfida del tempo lentamente se ne riappropria.
La straordinaria vista sulla pianura sabina, con i borghi arroccati ed il Soratte che bucano la lieve foschia, rendono l’atmosfera ancor più magica.
Un pasto frugale, due chiacchiere in allegria e poi giù in discesa sulla via del rientro.