giovedì, Novembre 21, 2024
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Il giro della Marcigliana, tra Nomentum e Crustumerium

Un sabato veramente speciale, vecchi e nuovi amici che trovano un magico feeling realizzando un ampio giro nello splendido parco della Marcigliana, tra campi coltivati e macchia boschiva, per godere degli incantevoli paesaggi primaverili.

Dopo un primo tratto non troppo entusiasmante, sicuramente migliorabile grazie a qualche suggerimento dei biker più esperti, entrando nel parco Trentani da Santa Lucia di Mentana la prospettiva cambia radicalmente. Si abbandona l’asfalto e inizia la progressiva immersione nei suggestivi paesaggi della campagna romana.

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Si attraversa un territorio ad antica vocazione agricola, la terra dei popoli Sabini, che dalle valli del Velino scesero nelle fertili pianure del Tevere fondando numerose e fiorenti città. Dall’antica Nomentum, città situata in prossimità del parco Trentani, e della quale sono ancora visibili tracce delle fortificazioni in tufo (IV sec. a.C.) e mura in laterizio di botteghe artigiane, si procede verso Crustumerium (X-IX sec. a.C.), situata nei pressi di Settebagni, della quale, gli scavi condotti nel 1987 hanno portato alla luce un tracciato viario, tratti delle fortificazioni ed una necropoli con corredi risalenti all’età del ferro. Tuttavia, queste preziose testimonianze non sono accessibili, anzi, sembra quasi che nell’impossibilità di condurre approfondite campagne di scavo e svolgere una efficace attività di controllo del sito, si sia preferito far traperlare meno informazioni possibile, per limitare l’attività predatoria dei tombaroli.

Con l’affermazione della potenza romana, le antiche città sabine caddero progressivamente in rovina e questo fertilissimo territorio vide rafforzare la sua vocazione agricola a servizio della Capitale dell’Impero. Tra la fine dell’età repubblicana e l’età imperiale il territorio venne suddiviso in fondi agricoli presidiati da ville rustiche, gli insediamenti maggiori erano situati presso il Casale della Marcigliana, la Torretta della Bufalotta, il Casale di S. Colomba, il Monte della Piscina, ma subirono profondi rimaneggiati in epoca medievale ed oggi restano ben poche tracce degli insediamenti originari. I maggiori tra gli agronomi antichi descrivono l’agro crustumino per la sua particolare fertilità, dotato di una fitta rete di canali d’irrigazione e di un reticolo stradale a supporto di un intenso popolamento. Oggi delle antiche strade non resta che qualche sporadico tratto affiorante e sembra scomparsa anche la speciale qualità di pere note come Crustumine e la pregiata varietà di olive locali.

Tuttavia, una sosta presso qualche azienda del posto non smentisce l’antica vocazione agricola e l’azienda Fortunato, con il suo vasto assortimento di ottimi formaggi, vini, olio, salumi e carni di produzione propria, si è dimostrata all’altezza delle aspettative, una bella scoperta da tenere in considerazione nella programmazione delle prossime uscite.


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